"Calci vostri", Palermo nel destino del catanese Cammarata: "Tutto cambiò dopo Raciti"
Emozioni, aneddoti e retroscena sono condensati nel libro (edito da A&G) presentato ieri al Pmo Coworking. Dal rapporto burrascoso con Lo Monaco all'abboccamento con Zamparini. E poi tanti ricordi: "Indimenticabile il gol di Mascara da centrocampo nel derby"
C'è pure Palermo nel destino sportivo del catanese Claudio Cammarata. E una data spartiacque: 2 febbraio 2007, il giorno infausto del derby Catania-Palermo, culminato con la morte dell'ispettore Raciti. "Ho capito cosa significa il calcio a certi livelli in occasione di quel tragico evento. Nella mia carriera di dirigente c'è un prima e un dopo Raciti" dice Cammarata, all'epoca dei fatti delegato alla sicurezza del Catania.
Emozioni (non solo negative), aneddoti e retroscena sono condensati nel libro "Calci vostri" - edito da A&G - presentato ieri al Pmo Coworking di via Principe di Belmonte. Un volume che Cammarata ha scritto da battitore libero. Un campionario di vita vissuta, dentro il campo e dietro una scrivania, che parte dall'oratorio dei Salesiani di Cibali e arriva allo stadio "Massimino". "Da calciatore ho militato massimo in serie D, da dirigente sono arrivato in A". Nel racconto spiccano anche personaggi con un certo peso specifico: uno di questi è Pietro Lo Monaco, amministratore delegato del Catania che nel 2015 ha fatto capolino anche a Palermo. "Lo Monaco - racconta Cammarata - è un 'padre padrone'. Con Pulvirenti era il dominus incontrastato, discorso diverso con Zamaparini e Preziosi nelle sue esperienze col Palermo e il Genoa".
Come in un'altalena, testimonianze dirette e ricordi vanno su e giù. E incrociano, ancora una volta, Palermo. "Indimenticabile il gol di Mascara da centrocampo nel derby". I rosanero mettono lo zampino anche nel giorno in cui Cammarata ha compiuto 50 anni: "Un compleanno rovinato da una sconfitta del Catania". Correva l'anno 2012. Poco tempo dopo, nel 2015, quell'abboccamento con la società di viale del Fante: "Ci furono dei contatti - conclude Cammarata - ma non si è arrivati al matrimonio". Questione di destino.