Segnalazioni

Turisti o no a Palermo: così non ci siamo

Scrivo per un post che ho letto su Facebook e trovo giusto divulgate per sensibilizzare. Sono Sandro R. e vivo in Piemonte, con precisione ad Alessandria. Questo il mio pensiero. In una città come Palermo dove l'accoglienza è anche diventata addirittura un eccesso e un emergenza, leggere ciò che vi riferirò di seguito imbarazza e non poco.

La signora Tusa Angela, classe 1959, è una madre e nonna, una cittadina palermitana modello di ottima presenza, attenta ai problemi del suo quartiere e della sua città e che attraverso la più famosa rete social, segnala ad un comitato di quartiere degrado ed eccessi di quei cittadini ancora un po troppo incivili, insomma, una Palermitana fiera e attenta. La sig.ra Angela ama Palermo e orgogliosamente non perde occasione di parlarne in ogni dove, sia nel bene ma anche nel male e quando ciò sia però utile.

Il lettore che scrive è il figlio, emigrato in Piemonte 15 anni fa e che quasi imbarazzato si arrabbia e invia questa segnalazione per ciò che ha letto anche assieme a tanti, attraverso il post della madre. Uno sfogo della sua mamma che di seguito posta con il solo intento di sensibilizzazione e per richiamare al rispetto di una donna e non una ragazzina, che si è trovata con un esigenza che è diventato un disagio e che nel 2016, in una grande metropoli come Palermo, non ci si aspetterebbe.

L'interrogativo è: ma il trattamento ricevuto dalla madre del sig. Sandro R. è riservato quindi anche ai turisti ospiti di Palermo? È stato educato e civile rifiutare un servizio ad una donna che aveva bisogno? I fatti avvengono in una famosa libreria di via Cavour a Palermo e al suo bar interno, cioè nel fulcro della divulgazione di cultura. Se è questa la Palermo proiettata nel futuro, nella modernità, nella multietnia, dell'accoglienza e del turismo, mi dispiace ma è assai lontana però dalla civiltà e allora molto ci sarà ancora da fare su cultura, ospitalità e turismo; ma sopratutto sull'educazione di, per fortuna pochi palermitani che però rappresentano nella loro pochezza di spirito, il biglietto da visita di una città fantastica.

Sandro Romeo da Alessandria.


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