Segnalazioni

"Turni massacranti, poche tutele e ritardi nello stipendio. Quanti morti ancora?": lettera di una guardia giurata

I carabinieri davanti allo stadio delle Palme

Riceviamo e pubblichiamo

Quanti morti ancora? Quante famiglie, quante mogli, quanti figli, devono ancora sopportare tutto questo? Quanti orfani ancora? Tutto questo nel silenzio tombale delle istituzioni ivi compresi i sindacati. Abbiamo sempre denunciato le condizioni nelle quali versano le guardie giurate e torno a ribadirle. Turni massacranti, turni di servizio che non vengono dati in tempo utile, per aver modo di poter organizzare la propria vita privata. Basta solo una telefonata dall'ufficio o una e-mail per comunicare alla guardia che l'indomani non lavora o che non ha un servizio assegnato, e spesso questo accade il giorno stesso, come se fossimo continuamente reperibili. Il quinto dello stipendio viene trattenuto dall'azienda e non erogato agli enti, così il lavoratore risulta insolvente per causa dell'azienda.

Viale del Fante, guardia giurata si spara accanto allo stadio delle Palme

La guardia si reca al poligono fuori dal comune di Palermo percorrendo più di 100 km con il proprio mezzo, affrontando tutte le spese e nell'unico giorno libero per turnazione. Le guardie che prestano servizio davanti ad una banca, quando chiamano la centrale operativa per potersi recare all'interno per espletare i propri bisogni, a volte sono costrette ad aspettare più di un ora, e per questa ragione qualche collega a volte ha accusato malori, finendo al pronto soccorso. Ritardi continui dello stipendio, che causano continui disagi alle famiglie. Molte guardie giurate sono state licenziate e poi assunte presso altri istituti, perdendo anzianità di servizio e i diritti acquisti negli anni. Molte di queste hanno lasciato buona parte del proprio Tfr per aver concesso il passaggio in un altra società, fattore che comunque non ha scongiura un ulteriore licenziamento.

Le guardie che ancora lavorano vivono giornalmente con il terrore di essere licenziate per via delle comunicazioni aziendali che parlano sempre di riduzione del personale. Come fa un essere umano a non venire stressato da tutto questo? Quindi vi chiedo, e chiedo soprattutto alla categoria delle guardie giurate, quando smetteremo di essere complici? Perché chi tace è complice e colpevole! Porgo le mie più sentite condoglianze ai familiari del collega che si è tolto la vita ieri mattina. 

Paolo Leto


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