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"Il viale degli alberi morti", i platani di via Libertà mai innaffiati: ora sono seccati

Riceviamo e pubblichiamo una lettera aperta al sindaco Leoluca Orlando, redatta e sottoscritta dal presidente dell'associazione Comitati Civici Palermo Giovanni Moncada.

Egregio Prof Orlando,
sembra ieri quando abbiamo ascoltato la sua dichiarazione sulla rinascita del verde in via Libertà: "Grazie al meticoloso lavoro dell'area del Verde stiamo gettando le basi perché l'alberatura di via Libertà torni ad essere rigogliosa e bella, come merita una delle principali arterie storiche cittadine". Era il 16 febbraio del 2016 e da allora tante cose sono cambiate. Come Lei certamente saprà il nostro viale della Libertà deve la sua bellezza anche agli alberi "Platanus Hibrida", che vennero impiantati per la prima volta nel 1849. Svettavano alti e rigogliosi lungo i larghi marciapiedi, ma col trascorrere degli anni abbiamo assistito al loro decadimento. Quei lavori eseguiti nel 2016 si sono rivelati inutili perché i tanti arbusti piantumati hanno mostrato dopo pochi mesi sofferenza per la totale incuria da parte di chi dovrebbe innaffiarli.

Oggi abbiamo immortalato soltanto una piccola parte dei giovani alberelli totalmente abbandonati a se stessi. Ricurvi per mancanza di tutori, secchi per carenza di innaffiature. Ma come si possono fare morire così i giovani platani? Questa essenza di alberi è stata messa a dimora lungo il viale della Libertà dalle maestranze comunali nel mese di aprile. Viste le nostre temperature estive e considerato che si tratta di un tipo di albero bisognoso di molta acqua da giovane, per non andare in necrosi ed ammalarsi e poi morire, il platano ha bisogno di essere annaffiato ogni 3 giorni da aprile a settembre. In molte città si sono attrezzati con impianti di innaffiatura automatica sotterranei per ogni aiuola, come hanno fatto a Parigi per esempio, dove i platani prosperano rigogliosi e non muoiono.

Alla luce di queste considerazioni e delle immagini veramente sconfortanti, che nostrano i platani ormai secchi e da rimuovere, le chiediamo di individuare chi siano i responsabili di questo disastro. Infatti sono stati spesi inutilmente soldi pubblici, senza pianificare alcuna cura né manutenzione per consentire alle piante giovani di sopravvivere al caldo estivo ed alla siccità, non attenendosi banalmente a quanto prescritto in materia da qualsiasi testo elementare di arboricoltura. Confidando nella Sua sensibilità restiamo in attesa dei chiarimenti richiesti.


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