Segnalazioni

Lettera di una sognatrice palermitana

Riceviamo e pubblichiamo:

Caro Orlando, a scriverti è una ragazza palermitana che stanotte ha assistito all'ennesimo atteggiamento mafioso che tanto caratterizza una buona parte della mentalità siciliana. Probabilmente non la leggerai nemmeno ma tentar non nuoce. Ciò che segue non ha lo scopo di inveire contro qualcuno bensì di denunciare al popolo siciliano ciò che accade all'interno di esso, essere spunto di riflessione e mettere in luce dinamiche che accadono ogni giorno: bruciare un auto per ripicca, per avvertimento, per un discorso.

Sul serio siamo così cattivi? Sul serio siamo in grado di commettere un atto che, diciamocela tutta, con i tempi che corrono perdere un auto significa perdere tutti i risparmi, perdere il lavoro in base alle situazioni familiari, significa mettere in serie difficoltà una famiglia che fa di tutto per arrivare a fine mese. Molti la etichetteranno come cattiveria, un atto di vigliaccheria. Probabilmente è così.

Ma alla cattiveria non c'è rimedio, all'ignoranza sì. Perché intelligenza non è un titolo di studio in mano, la reale intelligenza è ciò che ti distingue, è ciò che si vede quando ti rapporti ad altre persone. Sarò una sognatrice, ma preferisco vedere questi "adulti" che commettono atti simili come persone ignoranti. Mi piace credere che non è nemmeno colpa loro, che se probabilmente fossero cresciuti in un ambiente familiare differente non accadrebbero cose del genere. E chissà come cresceranno i figli guardando atti del genere!

Ma di ambienti familiari malsani ne è pieno il mondo, e ne è piena Palermo di zone malreputate. Stanotte ho assistito a gente che piangeva per aver perso un auto. Perché l'auto coinvolta a conti fatti non è una e ovviamente le altre partono a catena.

Sul serio cara Sicilia, anzi cara popolazione italiana, ci ritroviamo a vivere in una società in cui una famiglia fatica ad arrivare a fine mese, che non ha più la possibilità di fare risparmi, ed in caso di tragedia (mi dispiace definire tragedia una cosa materiale e quando non c'è la perdita di vite umane) ma sì, di tragedia si tratta perché poi: "vallo a pagare un danno del genere!".

Sul serio siamo un popolo così povero? Sul serio accettiamo tutto questo? Beh, come ho detto prima sarò solo una piccola sognatrice, ma spero in una Palermo migliore, dove l'intelligenza non è dettata solamente da un titolo di studio ma dall'apertura e dalla bontà mentale, dove nelle scuole non vengano fatte imparare a pappagallo delle pagine, ma che sia anche una lotta contro la realtà odierna, e dove prevalgano valori come il rispetto. Dove avere il "coraggio" di bruciare un auto, o fare una rapina, non diventi motivo di vanto, di gloria e di forza, ma dimostrazione di vigliaccheria e di ignoranza che deve essere sconfitta quantomeno dalle giovani e nuove generazioni tramite l'educazione sia scolastica che familiare.

E chissà, se un giorno tutto questo svanirà, se le zone malsane non esisteranno più e le persone saranno migliori.
Lettera di una delle tante sognatrici di Palermo.

(L'immagine è a puro scopo illustrativo)