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La settimana dello studente al Benedetto Croce: l'alternativa all'occupazione

Questo è stato il terzo anno consecutivo in cui gli studenti del liceo scientifico Benedetto Croce di Palermo hanno deciso di occupare. Il terzo anno di fila. Eppure quest'anno, la situazione che si è venuta a creare è stata diversa. Cosa è accaduto?

La scuola si è spaccata. Nonostante l'occupazione, nella sede di via Imera molti ragazzi hanno oltrepassato ogni ostacolo e, ostinati nel volersi opporre alla forma di protesta attuata, sono entrati nell'istituto e hanno svolto regolarmente lezione. Altra storia nella sede centrale di via Benfratelli, quotidiano luogo di tensioni. La sede, quest'anno è stata inoccupabile per la presenza di un pericoloso cantiere. Gli studenti ogni giorno hanno monitorato la situazione dall'esterno, senza mai poter prendere fisicamente possesso della scuola.

Discorso totalmente opposto nella sede di via Corazza. Lo stabile infatti, pienamente agibile, ha consentito agli occupanti di attivare dei cineforum e delle attività sportive, oltre a partecipare a diverse manifestazioni tipiche dei periodi di protesta. Ma l'instabile situazione tra le tre sedi e la divisione di pensiero tra gli alunni del Croce ha portato all'inevitabile disoccupazione. Come proseguire se al mattino sono presenti poche decine di unità?
Ecco allora la proposta alla dirigente scolastica: la settimana dello studente.

Si tratta di una settimana interamente programmata e gestita dai ragazzi alla quale gli insegnanti sono tenuti a collaborare, a non spiegare e a non interrogare (tranne per eventuali richieste degli alunni stessi). Cosa si fa durante una settimana del genere al Benedetto Croce?
Si possono organizzare innumerevoli attività che durante l'occupazione è più complicato e, a volte, rischioso attuare. Si possono pianificare cineforum col supporto delle LIM, seguite da discussioni e progetti a tema, è possibile partecipare a corsi di fotografia, di musica, canto e di teatro, inoltre non è complicato prefissare una serie di incontri con personalità varie. E poi si può prendere parte al torneo sportivo, un momento che, come altri, consente ampia socializzazione tra i partecipanti. Per non parlare della possibilità di ridipingere la scuola! Ogni classe, se lo ritiene opportuno, può dare una rinfrescata alla propria aula. E alla fine della settimana si mostrano i risultati delle diverse attività svolte al resto della scuola in una giornata di condivisione con gli altri.

Tutto molto bello? Beh, non proprio. Vivere una settimana così certamente è formativo ed entusiasmante. Moltissimi ragazzi tra quelli che si sono improvvisati imbianchini hanno affrontato situazioni e problemi evidentemente diversi da quelli che si trovano nei libri, hanno dovuto fare i conti con le proprie capacità e con le proprie personalità. Hanno dovuto collaborare, così come hanno fatto i musicisti che hanno organizzato un concerto davvero impressionante e gradevole. Ma non tutte le ciambelle riescono col buco.

Come mai la giornata dello sport si è limitata ad essere la giornata della pallavolo e del tennistavolo? Se ci fosse stato più tempo si sarebbero potuti affittare dei campi da calcetto, si sarebbero potute organizzare gare di corsa e di atletica. Un vero peccato! Se chi di competenza avesse provveduto con largo anticipo si sarebbero potuti proporre dei cineforum più completi: visione di film dedicati a tematiche forti e attuali - e non il semplice film fine a se stesso da vedere tutti insieme tanto per far passare la giornata- con conseguente discussione che, molto spesso, non è stata neanche presa in considerazione.

Al Croce si è avuta la possibilità di confrontarsi sul tema della Resistenza con due ospiti d'eccezione: Enrico Colajanni, figlio di Pompeo e presidente di Libero Futuro ed Ottavio Terranova, presidente dell'ANPI di Palermo e Coordinatore regionale ANPI Sicilia. Con più tempo si sarebbero potuti coinvolgere molti più ospiti rendendo gli incontri e i temi più interessanti.

Che senso ha buttare via una settimana in questo modo? Le attività svolte hanno dimostrato ai professori e agli scettici che gli studenti sono in grado di organizzare grandi cose! I ragazzi possiedono capacità nascoste che necessitano soltanto di una spinta per essere svelate al mondo. Questi talenti non emergeranno mai se la scuola si non si apre ad attività del genere e se al contempo parte degli studenti non capirà che attività del genere sono più proficue di un'occupazione "tanto per perdere tempo" La settimana dello studente sarebbe stata certamente ancora più fantastica, coinvolgente, ricca di musica, spettacoli, riflessioni se solo i più l'avessero voluta veramente. La prossima volta basterà rifletterci un attimo in più.


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