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Fontana dei Draghi che non versano più acqua, ma chiedono aiuto

La fontana dei due Dragoni (o semplicemente dei Draghi) si trova dal 1630 davanti all'Albergo delle Povere in corso Calatafimi. Fu realizzata dallo scultore palermitano Nunzio La Mattina su progetto dell’artista Mariano Smiriglio. E' in marmo, composta da una vasca con due draghi accovacciati sul bordo, in atto di fronteggiarsi: dalla loro bocca dovrebbe uscire acqua in due getti che si incrociano nella "pigna" del centro. E' protetta da una cancellata in ferro ed è famosa per un effetto acustico che consentirebbe a chi sta ad un'estremità della vasca di recepire le parole sussurrate da chi sta all'estremità opposta. E' stata restaurata nel 2016. Tra la vasca e il muro che le fa da sfondo c'erano almeno quattro alberi identici a quelli di corso Calatafimi; due anni fa, furono tagliati, non si per quale motivo, non sembrava che fossero malati o pericolanti. Il fondo dell'area della fontana fu coperto di ghiaia bianca.

Furono in seguito montati dei ponteggi, delle tettoie sui due draghi, si videro dei restauratori all'opera, fu affisso il cartello coi nomi del Comune di Palermo, dell'Università degli Studi di Palermo, dell'Assessorato ai BBCC e della Fondazione Salvare Palermo per l'Accordo di valorizzazione per il restauro della Fontana dei Draghi in corso Calatafimi con data 29/11/2018. Purtroppo, da almeno un anno tutto è fermo, incolto, abbandonato; le erbacce hanno raggiunto il metro d'altezza, non si è visto più nessuno, la sensazione è di assoluta desolazione, la fontana è quasi scomparsa nella sterpaglia e tra i ponteggi che non servono a niente e a nessuno. Ci si mettono anche gli alberi di corso Calatafimi i cui rami più bassi, non potati, non solo devono essere spostati da chi transita davanti alla fontana, ma la nascondono anche. Forse è un bene, dato lo stato in cui è ridotta.


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