Segnalazioni

Il farmaco salvavita mancante, i disagi e il lieto fine: "Grazie a medici e ospedale"

L'ospedale Cervello

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di una paziente:

"Stimato direttore,

le scrivo per segnalarle un caso di potenziale malasanità che questa volta ha avuto un lieto fine. Sono una donna affetta da rettocolite ulcerosa, malattia fortemente invalidante che fa parte della più ampia cerchia delle malattie infiammatorie croniche dell’intestino. Da alcuni mesi alcune delle nostre terapie salvavita vengono posticipate a data da destinarsi per mancanza del farmaco Entyvio. Ci tengo a sottolineare che anche solo il ritardo nella somministrazione può fare riattivare la malattia e farci stare molto male. Lo scorso 19 luglio sono andata in ospedale per avere notizie dato che la mia salute e quella di altre 80 persone in attesa (altri 100 pazienti erano stati trattati da poco con il farmaco in questione), peggiorava di giorno in giorno ma i medici, seppur rammaricati, ci dicevano che il farmaco non arrivava in quantità congrua rispetto alle loro continue richieste. Il paradosso in questa vicenda è che l’ambulatorio Malattie infiammatorie croniche dell’intestino dell’ospedale Cervello, diretto sapientemente dal dottore Ambrogio Orlando - medico ispirato, capace e scrupoloso - è centro di eccellenza e di riferimento per l’Italia meridionale. Pensi, direttore, che da noi arrivano pazienti dalla Puglia e dalla Calabria. I medici, gli infermieri e tutto il personale coordinati dal dottor Orlando sono straordinari per competenza ed umanità, ma a cosa servono tali risorse umane se anche loro devono fare i conti con una burocrazia scellerata? Come ultima spiaggia, ho pensato di recarmi alla sede legale degli Ospedali riuniti Villa Sofia-Cervello per parlare con il direttore generale e capire se fosse o meno a conoscenza di questa gravissima situazione. Con mia grande sorpresa i vertici aziendali dimostrando una grande sensibilità, mi hanno ascoltata e nel giro di poche ore sono stata contattata dalla segreteria del direttore generale Walter Messina che mi comunicava che il direttore aveva dato mandato all’acquisto immediato di 175 fiale di Entyvio. Questo assicurerà agli oltre 80 pazienti in attesa la somministrazione del farmaco e darà la certezza a tutti coloro che sono programmati in agenda nei prossimi giorni di non subire ritardi. Sono certa, che il direttore generale ed i vertici aziendali, che oggi voglio pubblicamente ringraziare, venuti ormai a conoscenza di tali accadimenti, si impegneranno affinché in futuro la nostra salute venga tutelata come Costituzione sancisce e che staranno sempre più vicini ai medici della unità M.i.ci. che tanto fanno per alleviare le nostre sofferenze. La ringrazio per la sua attenzione e le porgo cordiali saluti. Vera Di Giorgio".


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