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"Omertosi e Cascittuni": la spiaggia di Mondello (presidiata) che finisce su Tg e social

Controlli in spiaggia a Mondello

Eh sì, lo devo ammettere, anche io mi sono presa d’invidia, abbiamo tutti e tutte bisogno di dire la nostra, di commentare l’opinione di qualcun altro, di spifferare cosa fa il nostro dirimpettaio. Anche noi abbiamo bisogno di dare la nostra ‘giusta’ interpretazione di un qualcosa che è stato promulgato, diffuso ed ordinato con l’obiettivo di confondere. Dividi et Impera! Sempre attuale. Questa voglia insaziabile del Palermitano/a (dell’Italiano), di farsi deliberatamente i cazzi degli altri. Abitudine sempre esistita, ora diventata vanto, un inneggiare al colpevole, all’untore, al trasgressore. Rimango attonita di fronte a tanto zelo, a questa mania di seguire ed analizzare nel dettaglio regole emanate a raffica per proteggere le persone da questo virus, il nostro nuovo “nemico invisibile”. Quindi cosa accade se il nemico è invisibile e non possiamo identificarlo? Bisogna necessariamente trovare dei nemici, qualcuno da mettere alla gogna.

Di volta in volta è il runner, sono i bambini, sono quelli che prendono il sole in spiaggia, nella spiaggia di Mondello, per essere precisi. Giornate piene di sole. Da circa due mesi si sta chiusi in casa. I Palermitani sono indisciplinati, oltre che passeggiare, vanno a fare il bagno e a prendere anche il sole in spiaggia: scandalo! Fino ad ora pochi si sono scandalizzati delle automobili che per tutto questo tempo hanno continuato a sfrecciare in città, infrangendo i limiti di velocità, gli stop, i semafori rossi, non fermandosi per fare passare i pedoni sulle strisce. Pochi si sono scandalizzati per i sacchetti dell’immondizia buttati ovunque e a qualsiasi orario, lanciati perfino dai balconi. Pochi hanno protestato per i pacchetti di sigarette lanciati fuori dal finestrino delle vetture, per chi, alle poste come al supermercato, non rispetta la fila, per chi va in motorino senza casco. Nessuno insorge e fa la rivoluzione se in spiaggia non posso lasciare lo zaino incustodito per andare a fare una nuotata, se lascio la bicicletta attaccata con la catena ad un palo e non la trovo più dopo qualche ora. Non ci ribelliamo per le strade piene di buche pericolose sia che si vada a piedi che in motorino.

E dunque? A quanto pare è più facile schierare 20 camionette con agenti in antisommossa e mitra spianati per difendere la spiaggia di Mondello ed impedire che frotte di indisciplinati si prendano il lusso d’infrangere la legge prendendo il sole in spiaggia. Gli indisciplinati bagnanti vanno puniti, il resto che trasuda in città no, fa parte di noi, è un bene da tutelare, ci caratterizza, ci rende folkloristici. Questa volta non ce l’ho neanche con le forze dell’ordine. Cosa devono fare se c’è chi si lamenta di questa minima libertà d’aria regalata, gente che si sente investita di un alto senso di responsabilità? Gli zelanti postano foto di spiagge stracolme e i tg, i quotidiani, i social, inneggiano all’alto tradimento ed alla trasgressione di regole vitali alla nostra sopravvivenza, denunciando chi è uscito di casa per respirare mare. Non condivisione di un ritrovato piacere, di un vivere una sorta di liberazione, bensì delazione.

“Perché io cammino avanti ed indietro sul lungomare con la mascherina, quando gli altri prendono il sole sulla spiaggia?”. “Perché quelli sono in 4 (magari della stessa famiglia) ed io sono solo come un cane?”. Di cosa si tratta? Di omertosi e cascittuni. Tutto questo diventa inaccettabile, intollerabile più di qualsiasi inciviltà che siamo da sempre abituati a sobbarcarci. Perché sicuramente è più facile e meno rischioso denunciare chi prende il sole sulla spiaggia, chi sguinzaglia bambini potenziali untori nei parchi senza sorvegliarli a dovere e li lascia giocare con altri bambini ed altre bambine. Ma queste stesse valorose persone, pronte ad indignarsi di fronte a queste “trasgressioni”, hanno mai avuto il coraggio di rimproverare qualcuno che buttava una cartaccia per terra? Si sono mai lamentate con qualcuno che buttava l’immondizia al di fuori degli orari previsti? Si sono mai fermate per difendere una donna picchiata da un uomo in mezzo alla strada? No.

“Ma questi non sono cazzi nostri, noi non c’immischiamo”. Questa è l’omertà. Ci scantiamo di una mala risposta, di ripercussioni più gravi, ci scantiamo. Invece fare i delatori di chi non rispetta le ordinanze restrittive del Covid-19, questo sì che lo sappiamo fare, non abbiamo nulla da temere finalmente. Possiamo permetterci di fare i cascittuni, di scrivere i nostri commenti sui social, tanto che cosa ci può accadere, stiamo solo chiedendo che venga rispettata la legge. E quindi ammettetelo, alla fine avete bisogno di qualcuno che decida per voi, che vi si tolga da questo imbarazzo di pensare se è un bene andare in spiaggia o meno, se possono vedere i parenti o meno. Non decidere alla fine è la cosa più facile per tutti e tutte. Quindi sì, rinchiudeteci in casa per favore, ce lo meritiamo, non tutte ma è chiaro che purtroppo non riusciamo a fare una distinzione tra colpevoli e non, la nostra non è una città che premia chi si comporta bene, chi rispetta le regole, chi è educato e rispettoso. No. Rintaniamoci in casa, così almeno non vedremo più in giro per le strade della nostra città tutte le cose che non funzionano e non dovremo continuare a fare finta di non vederle.


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