Segnalazioni

"A contatto con un positivo al Covid, vi racconto la mia odissea per uscire dalla quarantena"

Sono un ragazzo di 26 anni che è appena uscito dalla quarantena obbligatoria, dopo essere stato a contatto con un soggetto rilevato poi positivo al covid-19 tramite tampone. La mia segnalazione riguarda proprio la gestione di questa emergenza, medici poco informati sulla procedura, notizie poco corrette. Dopo dieci giorni di quarantena, chiuso in una stanza, isolato dal resto della famiglia, arrabbiato di tutto ciò, chiamo il mio medico curante chiedendo quanto devo ancora stare in quarantena e logicamente quando dovrò fare il benedetto tampone all'Asp in quanto facendolo privatamente non ha alcun valore: cosa assurda a mio parere.

Il panico, il medico non sa come funziona, non sa se devo andare io autonomamente a farlo oppure deve essere l’usca a farlo al mio domicilio. Insomma, l’undicesimo giorno salgo in macchina e mi dirigo alla casa del sole, dopo un’ora in fila assieme ad altri utenti che dovevano fare anch’essi il tampone, ci viene detto che quella mattina non facevano tamponi e che quindi saremmo dovuti ritornare il pomeriggio. Ho fatto circa dieci chiamate alla segreteria, per sapere qualcosa in più e nessuno mi ha mai risposto. La stessa mattina mi sono recato al centro Guadagna e per fortuna ho trovato una persona gentile e ben informata che mi ha prenotato per il pomeriggio, spiegandomi la prassi che avrebbe dovuto fare il mio medico e per fortuna il pomeriggio il mio incubo è finito. Tampone effettuato, risultando negativo.

Vorrei fare un appello alle istituzioni, siamo in piena emergenza, purtroppo la gente è nel panico più totale, ci vorrebbe più chiarezza su tutto, sulla gestione e magari anche una maggiore presenza degli organi preposti. Mi ha colpito parecchio la frase del presidente del consiglio Giuseppe Conte nell’ultima conferenza stampa: “Non lasceremo nessuno solo”. Non penso proprio, ad ogni modo mi auguro che ne usciremo presto.


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