Segnalazioni

Bonagia, imbrattata e spezzata a metà la targa di via Felicia Impastato

Nella targa è saltata la parola “mafia”

Felicia Impastato, la mamma di Peppino: un simbolo di coraggio e di amore, non solo per la Sicilia ma per tutte le persone che credono nel valore della giustizia. E’ per questo - e per molto altro ancora - che il 7 dicembre scorso le è stata intitolata una via a Palermo. “Via Felicia Impastato”, a Bonagia, nasce proprio in occasione del quattordicesimo anniversario della sua morte.

Una intitolazione simbolica, come simbolico sembra lo sfregio che ignoti hanno lasciato sulla targa che porta il suo nome. Felicia Bartolotta Impastato dopo l’uccisione del figlio, caduto per mano di Cosa Nostra, ha lottato costantemente affinché si facesse luce sull’omicidio. Una mamma coraggio che ha combattuto per tutta la vita con un unico grande obiettivo: conoscere la verità sulla morte di suo figlio Peppino. Oggi, alla vigilia di quel 9 maggio del ’78, giorno in cui Peppino Impastato fu trucidato dalla mafia, ci ritroviamo a fare i conti con una circostanza che lascia l’amaro in bocca. Il Comune di Palermo ha indicato Bonagia come il quartiere dove ospitare le “vie dei diritti”. In quella periferia di Palermo, infatti, ci sono strade intitolate a uomini e donne esemplari, figure e simboli che rappresentano il volto buono della città che vuole riscattarsi dall’egemonia mafiosa.

Da dicembre, giorno in cui è stata affissa la via dedicata a Felicia Impastato, a oggi la targa non è più la stessa. Qualcuno l’ha imbrattata con un pennarello, indicando il toponimo precedente. “Ex bassotto” si legge. Una grande mancanza di rispetto già così. Ma la targa è stata spezzata a metà. A causa di questa rottura salta la parola “mafia”. Gesto intenzionale o causalità? “Felicia Bartolotta Impastato è un simbolo per molte donne, per il coraggio e per la determinazione, per la forza che non l'ha mai scoraggiata a trovare la verità sulla morte del figlio Peppino. Noi di Toponomastica Femminile Palermo apprezziamo moltissimo l'amministrazione comunale per avere ideato questo spazio nel quartiere di Bonagia non solo a vittime di mafia ma anche a donne coraggio che si sono battute per il sacrificio dei mariti e dei figli. Condanniamo quanto è accaduto, auspichiamo che la targa venga al più presto sostituita e siamo a fianco del Comune per il grande lavoro di integrazione culturale che sta operando, non escludendo da ciò le zone limitrofe della città che hanno bisogno sicuramente di segnali di civiltà forti e chiari. Vogliamo pensare che la rottura della targa sia una bravata e non un gesto di sfida verso una città che da molti anni ha alzato la testa contro il potere mafioso”.


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