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Barbieri, parrucchieri e estetiste vogliono riaprire il prima possibile

Parlo a nome di tanti colleghi del settore benessere (parrucchieri, barbieri e estetiste). Vorremmo da parte del governo una risposta seria e concreta per quanto riguarda la nostra riapertura. Ci sono tantissimi motivi perché aspettiamo questa risposta. Iniziando dal fenomeno abusivismo che è in netta crescita, tanti colleghi se così si possono chiamare lavorano con la saracinesca abbassata oppure vanno nei condomini o addirittura nei box auto per esercitare la professione totalmente in nero e senza rispettare le norme igienico sanitarie covid-19. Poi c'è il problema finanziario, inizialmente avevano detto che dovevamo stare chiusi 20 giorni, poi hanno inoltrato di altri 15 poi di altri 20 , a oggi siamo arrivati a 7 settimane di inattività e non incassando nulla. In tutto questo lo stato non ha fatto nulla e non sta facendo nulla, a parte quelle famose 600 euro date non a tutti ancora dopo un mese di inattività.

Ora ci chiediamo cosa dobbiamo fare con 600 euro visto che non siete stati capaci di bloccare tutte le utenze, affitti e mutui? Questo passo doveva essere fatto subito! Per far si che se qualcuno aveva qualche risparmio sarebbero serviti soltanto per poter sfamare i figli e le proprie famiglie. Per riaprire ci chiedono l'impossibile (distanza, mascherine, visiere, lavorare una alla volta, separé, gel disinfettanti all'ingresso, termometro a infrarossi per misurare la temperatura a ogni cliente). Queste persone sono entrati in un supermercato? Penso di no perché quello che si vede in questi luoghi è sconcertante. Quasi tutti all'ingresso non controllano la temperatura, dopo aver fatto la fila fuori una volta all'interno del supermercato si vede di tutto, gente che chiacchiera appoggiati nei carrelli, gente che non rispetta la distanza di sicurezza, nel reparto salumi tra colleghi lavorano in tre, quattro appiccicati. Ci sentiamo presi in giro. Chiediamo allo stato un aiuto economico concreto e di farci riaprire con le dovute precauzioni necessarie altrimenti ognuno diventerà un abusivo col rischio che tutti depositeremo le licenze. Attendiamo vostre comunicazioni prima che scendiamo tutti in piazza a protestare.

Cosimo Campagna, un barbiere di Palermo


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