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Associazione Chi ama la Sicilia: "Noi clown di corsia"

Con la nostra Associazione di volontariato "Chi ama la Sicilia", che si occupa dei bambini ricoverati all’ospedale Cervello da otto anni, tramite una convenzione pubblica, vivi l'esperienza di guardare ad ogni cosa con lo stupore e la meraviglia che appartengono al bambino. Grande cuore e grande impegno sociale quello del nostro Presidente Ugo Gravante. Ultimo gesto concreto? Donare tredici televisori a due ospedali palermitani, sei al reparto di Pediatria e tre ad Ortopedia pediatrica dell'Ospedale Cervello di Palermo, e i restanti quattro al reparto di Lungodegenza dell'Ospedale Villa Sofia di Palermo.

"Dopo quattro anni di richieste effettuate a tutte le istituzioni del Comune e della Regione rimaste inascoltate, abbiamo potuto realizzare questo sogno destinato ai bambini e agli anziani ricoverati in ospedale grazie a tutti coloro che hanno destinato il loro 5x1000 alla nostra associazione», racconta il fondatore e presidente, Ugo Gravante. Il contatto diretto con il malato ci permette di maturare una maggiore attenzione verso la sofferenza altrui, e verso la solitudine che la malattia crea nell'ammalato e in chi gli sta vicino, non solo tra le mura ospedaliere ma anche quando possono curarsi a casa. Fare il clown di corsia è un’esperienza meravigliosa, ma non per il motivo che pensano tutti quando ci dicono “ma che bravi”, “fai del bene”, la clown terapia è una meravigliosa opportunità, soprattutto per chi, come me e i miei colleghi volontari, la fa. Basta indossare un camice colorato, un naso rosso e puoi liberarti dagli schemi, riesci a vincere anche la tua timidezza , annullare le distanze e abbracciare delle persone che non conosci e provare ad entrare in sintonia con loro. In un ospedale tu clown ti trasformi, ed è fantastico notare come, anche le persone e i bimbi più seri, non possano resistere al fascino del clown. Essere clown è una continua magia, un clown si emoziona, si mette in gioco, un clown vince sempre. Un clown sa osare, ride di sé, si prende in giro, conosce i propri limiti e li rende un punto di forza, sa ridere con gli altri, valuta la situazione che incontra in ogni stanza della corsia e, se è il caso, si fa da parte".

"Un clown è sincero, non finge. E’ semplicemente vero. Rimango sempre meravigliata dall'energia che trasmettono questi bimbi ammalati quando ci vedono. Loro ci aspettano, insieme condividiamo una canzone, gonfiamo i palloncini colorati e li trasformiamo in tante forme , da piccoli animaletti, a dei cuoricini, da spade per i maschietti, a fiori colorati per le femminucce. Alcune volte noi clown entrando in una stanza di corsia capiamo che la situazione è un pochino delicata, e allora accenniamo ad un timido saluto e usciamo immediatamente, oppure, se è possibile, entriamo in punta di piedi, lasciamo un palloncino, salutiamo sottovoce e ci facciamo piccoli piccoli per non intralciare il loro dolore. Un clown non deve solo “far ridere“, se fa ridere è anche meglio, ma il suo compito principale è quello di far dimenticare, anche solo per pochissimi minuti, a chiunque abbiamo di fronte, la propria malattia. E noi clown di corsia, non siamo mai da soli , attorno a noi, a condividere la nostra stessa emozione e la medesima passione per il volontariato abbiamo gli altri clown di corsia, persone fantastiche, che ogni volta che indossano un camice colorato e un naso rosso, dimenticano i problemi per donare un sorriso ai piccoli bimbi dell'ospedale, che lottano a testa alta, con i loro genitori e il personale medico e sanitario, per vincere sulla malattia. Una fantastica bellissima esperienza di squadra unita che si dedica agli altri con il sorriso? Noi di Chi ama la Sicilia !!!". 

Marina Fontana Cona


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