Segnalazioni

Il caso dell'Acquapark di Monreale: "Da 3 anni ho l'abbonamento, struttura pulita e personale cordiale"

Una piscina dell'Acquapark di Monreale

Gentile Redazione,

In questi giorni ho letto vari articoli in cui vengono riportati vari casi di malesseri legati alla frequentazione dell'Acquapark di Monreale. Mi sento in dovere di dare la mia testimonianza disinteressata verso la struttura, pur non avendo nessuna conoscenza diretta con i titolari o interessi di parte. Mi rendo conto infatti che l'informazione è libera ed è giusto che voi riportiate delle notizie, ma non riesco a rimanere impassibile davanti a quello che mi sembra un vero accanimento mediatico che francamente mi sembra piuttosto "strano"e immotivato.

Voi fate il vostro mestiere, ma è giusto anche comprendere il danno di immagine per una struttura che da 25 anni, non un giorno, ovviamente funziona solo d'estate e da lavoro a tante persone ed è anche una attrattiva per la nostra città, nonché un'alternativa al nostro bellissimo mare. Il mio senso di responsabilità mi impone dunque di dire la mia sulla questione.

Tre anni fa, dopo un po' di reticenza iniziale, a seguito di consigli di alcuni amici ho deciso con la mia famiglia di fare le tessere stagionali all'Acquapark, era l'anno dell'alga tossica che flagellava le nostre coste e avendo delle bimbe non volevo che passassero l'estate davanti alla tv e per me che sono monrealese era una soluzione pratica ed economica. Oggi sono tre anni che rinnovo l'abbonamento ed anzi l'ho consigliato ad altre persone e la frequento quotidianamente, magari evitando i giorni di pienone, senza che nulla è mai successo a me e alla mia famiglia

Rispetto i casi in questioni, di cui non ho motivo di dubitare, l'unica spiegazione che posso darmi è che se qualcuno porta un bambino "infetto" in qualsiasi posto pubblico è facile che possa contrarre e diffondere malanni, ma questo succede ovunque: in piscina come a scuola. Leggendo le notizie riportate infatti cado dalle nuvole, perchè quello che ad oggi riscontro io è pulizia, cordialità e massima attenzione e controllo da parte di chi ci lavora.

Io porto due ragazzine e lo faccio tranquillamente perchè so che sono guardate dal personale tutto e loro girano per il parco con sicurezza. Io trovo bagni che vengono ripuliti più volte durante il giorno, personale che toglie le cartacce di chi è abituato a non usare i contenitori, e avvisa di conservare effetti personali e di valore negli appositi armadietti. Bagnini che richiamano chi non utilizza nel modo corretto le attrazioni o disturba gli altri e un punto medicalizzato che da un primo soccorso in caso dei normali piccoli incidenti che possono succedere ovunque (graffi, abrasioni etc).

Se proprio devo parlare male di qualcuno a volte è di chi frequenta il posto, soprattutto i giornalieri che spesso non rispettano le regole esposte ovunque e ribadite più volte dal personale tutto. Questo è il motivo che spesso mi costringe relegata nelle zone più tranquille del parco, rispetto quelle più affollate, in cui di solito trovo più calma e meno inciviltà. Avendo abitato qualche anno fuori Palermo, con grande rammarico posso dire infatti che è tipico della nostra gente avere una certa attitudine a pretendere, lamentarci e accusare, per poi essere primi ad auto assolvere le nostre mancanze.

Io fino ad oggi sono andata al parco e il fatto di vedere minore affluenza, in alta stagione, se egoisticamente mi rallegra, mi fa capire il grosso danno di immagine subito dalla struttura che da tre anni rallegra le estati della mia famiglia e ciò mi dispiace. Certamente è una piscina e sappiamo tutti che non è il mare e bisogna avere delle accortezze igieniche maggiori, ma non mi voglio sentirmi accusata di essere un genitore degenere perchè porto ancora i figli all'Acquapark.

L'Asp ha fatto i suoi controlli e sono risultati negativi (in realtà non è proprio così ndr, LEGGI L'ARTICOLO), qualche caso su migliaia di frequentatori non mi sembra un caso statistico così allarmante e la mia esperienza personale è diversa per cui ho voluto riportarla. Desidero infatti tirarmi fuori da quella che mi sembra una vera psicosi collettiva, che si diffonde come bufale e catene di whatsapp, e serenamente ribadire la mia fiducia e solidarietà alla struttura che da anni mi ospita senza danni per me, la mia famiglia e tanti amici che la frequentano.

Non so se questa testimonianza sarà riportata, l'incidente domani potrebbe succedere anche a me, ma non credo la colpa sia della struttura, io mi sono sentita in dovere di fornire la mia versione dei fatti.

Con osservanza

Lo Presti Rosalinda


Si parla di