Politica

Il ministro dell'Università Messa a Palermo: "Conto che i fondi del Pnrr abbiano un grande impatto in Sicilia"

Ha partecipato a un incontro nella sede del Cnr sulle prospettive di sviluppo della Regione a partire da istruzione, formazione e ricerca

"Conto che gli strumenti previsti dal Pnrr abbiano un grande impatto sulla Sicilia, perché questa regione ha tante aree molto forti, sia dal punto di vista universitario e formativo, sia dal punto di vista della ricerca". L’auspicio arriva dal ministro dell'Università e della ricerca, Maria Cristina Messa, che oggi a Palermo ha partecipato, nella sede del Cnr, all'incontro, "Pnrr: prospettive di ricerca e sviluppo in Sicilia". “Vorrei che questi fondi - ha aggiunto Messa - servissero a fare sistema e tradurre i risultati della ricerca in utilità per tutti i cittadini".

Presenti anche la presidente del Cnr, Maria Chiara Carozza l'assessore regionale all'Istruzione, Roberto Lagalla, il presidente dell'Ars, Gianfranco Miccichè, il presidente del Crus (Comitato regionale delle università siciliane), Giovanni Puglisi, e i rettori degli atenei dell'Isola.

"Garantire il diritto allo studio, investire nella ricerca e puntare a un nuovo modello formativo attraverso la valorizzazione del digitale, rappresentano gli obiettivi di una sfida che la Sicilia non può perdere per sfruttare nel miglior modo possibile le risorse messe a disposizione dal Pnrr - ha detto Lagalla -. Un risultato che può essere raggiunto solo attraverso la sinergia di tutti i soggetti pubblici e privati che concorrono allo sviluppo della Sicilia".

Per la presidente del Cnr, Maria Chiara Carrozza, bisogna far crescere i giovani e ridare un futuro ai tanti precari della ricerca. “Dobbiamo essere in grado di mettere in atto azioni che si svolgano subito, progettazione e realizzazione in tempi brevi. Intendiamo valorizzare le persone che sono dentro quest'area e nel sistema universitario e dell'innovazione siciliana, affrontando la sfida della transizione ecologica”.

Puglisi si è soffermato, invece, sui tempi per gli investimenti del Pnrr: “Ricerca e università - ha detto - non sempre sono riuscite a stare insieme nella sinergia dei progetti. Oggi il problema è riuscire a dare ai progetti un time table che sia credibile”.


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