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Fumata bianca all’Ars, buona la terza votazione: Miccichè è il nuovo presidente

A Sala d'Ercole, dopo il caos della votazione annullata a causa di un deputato Udc che ha mostrato la propria scheda, il numero uno di Forza Italia in Sicilia ha centrato l'elezione. Le sue parole: "Sarò garante di tutta l'Aula". Cracolici: "Nel Pd 4 utili idioti"

Gianfranco Miccichè alla sinistra di Riccardo Savona - foto Campolo

Fumata bianca all’Ars: Gianfranco Miccichè è stato eletto presidente. La terza votazione è stata quella che ha incoronato il leader siciliano di Forza Italia quale nuovo presidente del parlamento siciliano. Un'elezione che è stata accolta dagli applausi dei colleghi deputati dopo la 35esima preferenza: quella decisiva per salire sullo scranno più alto di Sala d'Ercole. Per Miccichè, che subentra ad Antonio Ardizzone, si tratta di un ritorno: è stato infatti presidente dell'Ars dal 2006 al 2008.

Queste le sue prime parole: "Non posso nascondere l'emozione di salire per la seconda volta su questo scranno. Sarò il presidente di tutta l'Aula, certamente sarà mio compito favorire quale sarà il percorso e il programma che hanno portato alla vittoria di Nello Musumeci. In questo Parlamento ci sono molti ragazzi e giovani e sarò garante dei diritti della maggioranza e dell'opposizione, ma sarò garante della trasparenza: non ci sarà un solo atto che non sarà condiviso e trasparente. Ho una speranza: che con il presidente Musumeci si possa raggiungere questo risultato".

Consapevole del periodo critico che sta attraversando la Sicilia, Miccichè ha aggiunto: "Dobbiamo avere tutti l'intelligenza e la sensibilità di capire che non si può sbagliare più: se non riusciamo oggi a salvare l'Isola non ci riuscirà più nessumo. I siciliani ci hanno mandato qui perchè vogliono vedere qualcosa di diverso da certa politica. Dobbiamo ridare valore alla politica attraverso la trasparenza e la fiducia nelle istituzioni. Non inseguirò la demagogia: sono contrario agli stipendi troppo bassi. Voglio continuare ad eliminare gli sprechi il più possibile, ma certamente non lo farò ai danni di questa Assemblea".

Miccichè vittima dei franchi tiratori

Dopo il mancato quorum nelle due votazioni di ieri, questa mattina bastava avere la maggioranza dei voti tra i presenti. Alla fine, nonostante qualche franco tiratore tra le file della maggioranza, Miccichè ha totalizzato 39 voti. Altri 20 voti, quelli del Movimento 5 Stelle, sono andati a Margherita La Rocca Ruvolo (Udc), 7 invece a Nello Di Pasquale, che doveva essere candidato del Pd. Un voto anche per Tancredi (M5S), Turano (Udc) e Fava. Non è quindi andato a buon fine il tentativo dei grillini di spaccare la maggioranza votando per La Rocca Ruvolo. Il centrodestra ha infatti incassato il sostegno dei due deputati di Sicilia Futura, Nicola D'Agostino e Edmondo Tamajo, ma anche di alcuni deputati del Pd. Una scelta, quest'ultima, che ha fatto inviperire il dem Antonello Cracolici: "Ci sono stati quattro utili idioti nel Pd, quattro voti inutili. Evidentemente qualcuno ha voluto fare il soccorritore di un vincitore preventivo ma alla fine questi quattro voti sono stati inutili, perché Miccichè sarebbe riuscito a vincere lo stesso".

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Stamattina la seduta era iniziata all'insegna del caos: è stata infatti annullata la "prima" terza votazione dopo che il deputato dell'Udc, Giovanni Bulla, ha mostrato la sua scheda al momento dell'inserimento nell'urna. Un gesto che ha scatenato parecchi mugugni in Aula, con i cinquestelle che hanno alzato i toni parlando di "voto controllato".

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