Politica

Bagno di folla per il ritorno di Salvatore Cuffaro: "Non torno alla politica attiva..."

L'ex governatore dopo avere scontato 5 anni di reclusione per favoreggiamento a Cosa nostra torna in città per presentare il suo libro "L'uomo è un mendicante che crede di essere un re"

Salvatore Cuffaro

I flash dei fotografi, le strette di mano, la folla che lo attende ansiosa di salutarlo. Ritorno in grande stile per l'ex governatore siciliano Salvatore Cuffaro che dopo avere scontato cinque anni di reclusione per favoreggiamento a Cosa nostra è tornato alla vita pubblica come autore del libro "L'uomo è un mendicante che crede di essere un re" edito da Wingsbert House.

La città ha accolto Cuffaro con il calore di un tempo riempiendo - letteralmente - il teatro Ranchibile. Cuffaro ha raggiunto a fatica il palco, concedendosi agli abbracci e ai baci di quanti lo hanno seguito in passato e continuano a stargli vicino. "Ero abituato a questa accoglienza - ha detto - anche in passato, ma ora mi colpisce profondamente perché non sono più un uomo di potere".

E' in veste di autore, ma risulta inevitabile ipotizzare un suo ritorno alla vita politica.  "No - ha prontamente chiarito - non torno alla politica istituzionale e attiva. Cerco di spiegare che la politica è anche mettere ogni giorno un tassello nel fare del bene comune, cerco di far conoscere la realtà del carcere che è un pezzo della società che merita di essere rispettata - ha aggiunto Cuffaro - Continuerò a fare politica per fare del bene dall'altra parte del Mediterraneo, permettendo ai bambini in difficoltà di evitare di rischiare la vita in un viaggio attraverso il Mediterraneo tanto pericoloso".

"Fare politica come catalizzatore? Molta gente  - ha aggiunto - crede che io possa ancora portare un contributo, questo mi lusinga, ma io voglio solo far conoscere la realtà del sistema carcerario. In carcere non c'è nulla di più grave del sentirsi dimenticato e lo dice uno che non è stato dimenticato. Avendo vissuto l'esperienza di essere considerato un re e di essere stato un mendicante nel carcere, questi cinque anni mi hanno regalato una straordinaria avventura. Dovendo scegliere tra il potere del re e l'affettuosità del mendicante che ho lasciato, oggi sceglierei di essere un mendicante. Oggi sono al 90mo giorno di libertà".

Niente politica attiva, ma questo non esclude il lavoro "dietro le quinte". "Darò un sostegno a Saverio Romano nelle sue scelte, è un amico con cui ho fatto tante battaglie politiche", ha detto riferendosi alla possibile candidatura a sindaco di Palermo dell'ex azzurro Saverio Romano ora punto di riferimento in Sicilia del movimento di Denis Verdini.

"In Sicilia - ha sottolineato- c'è una sfiducia generalizzata. E' una regione che sta peggio delle altre ma a differenza del passato sono preoccupato e amareggiato perchè in giro ho incontrato tanti cittadini sfiduciati. A Crocetta dico che oggi non servono le collere e non servono le bastonate di chi lo ha preceduto, serve invece indurre fiducia e la capacità di tornare a sperare".

"Totò Cuffaro - ha detto Romano - è caduto e si è alzato. Senza infangarsi. Il sentimento va oltre la politica. Cuffaro conserva con ognuno di noi una particolare e profonda amicizia. Le persone lo ricoprono di affetto proprio per questo: nelle piazze siciliane viene accolto con sincera amicizia. In una terra come la Sicilia, che sprofonda ogni giorno di più, il suo grido in difesa dei detenuti, costretti a vivere, nel nostro Paese, in condizioni disumane, attraverso il racconto che ne fa nei suoi libri, trasuda umanità e generosità'".


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