Dehors in strada, scoppia il caso: autorizzati in barba al regolamento?
La denuncia del consigliere dell'Ottava Randisi: "Al Suap rilasciate alcune concessioni per posizionare gazebo su sede stradale, ma non a tutti. E' concorrenza sleale. L'assessore Marano: "C'è una questione interpretativa al vaglio di alte figure apicali della nostra amministrazione"
Il regolamento approvato dal Consiglio comunale lo vieta espressamente: i dehors non si possono installare sulla sede stradale, tranne nelle aree pedonali e - a determinate condizioni - all'interno della Ztl. Al Suap però avrebbero rilasciato ad alcuni commercianti delle autorizzazioni in difformità al regolamento. A sollevare il caso è il consigliere dell'Ottava Circoscrizione Giovanni Randisi (Pd), che in un'interrogazione chiede chiarimenti all'assessore alle Attività produttive Giovanna Marano. "Su quali basi sono state concesse queste autorizzazioni?", domanda Randisi. "Nonostante il regolamento parli chiaro - aggiunge il consigliere di Circoscrizione - risulta che per alcuni mesi gli uffici abbiano concesso l'uso del suolo pubblico per posizionare gazebo su sede stradale. Ad un certo punto però non è stata accolta più alcuna istanza di questo tipo, creando una disparità tra commercianti e di fatto una concorrenza sleale".
Che ci sia stato un "cortocircuito" lo conferma anche il presidente della commissione Attività produttive, Paolo Caracausi: "Ho ricevuto un paio di telefonate sia da Orazio Peres, funzionario amministrativo che si occupa del suolo pubblico, sia dalla capo area al Suap, Maria Mandalà". La dottoressa Mandalà ha assunto ad interim anche le funzioni prima ricoperte dalla dirigente Patrizia Milisenda, che frattanto ha chiesto ed ottenuto trasferimento in altro ufficio. "La vicenda non ha ancora contorni chiari - prosegue Caracausi - e vorrei sapere se corrisponde al vero il fatto che si voglia sospendere il rilascio di alcune autorizzazioni per i dehors e di revocare quelle già date. Per questa ragione convocherò immediatamente in commissione sia la Mandalà che Peres".