Politica

Rush finale in Consiglio per il bilancio: verso il "no" al mutuo e ai fondi per il tram

L'Aula lavora a un emendamento trasversale che modifichi il documento contabile presentato dalla Giunta, per destinare le risorse sin da subito alle manutenzioni di strade, cimiteri e scuole di proprietà comunale. La posizione del sindaco e i dubbi nella maggioranza: entro 48 ore bisogna decidere

Rush finale in Consiglio comunale per approvare il bilancio di previsione 2020, arrivato in Aula in estremo ritardo e nei fatti una "fotografia" dell'anno che sta per essere archiviato. Mancano poco più di 48 ore per il termine ultimo di deliberazione e, dopo la relazione illustrativa del sindaco Leoluca Orlando, maggioranza e opposizione sono alla ricerca della quadra. 

Due i "nodi" al centro della conferenza dei capigruppo di oggi pomeriggio: il mutuo da 21 milioni che l'amministrazione vorrebbe stipulare con la Cassa depositi e prestiti per finanziare la linea E1 e altri 21 milioni di avanzo da utilizzare sempre per opere connesse al sistema tranviario. Nel suo intervento, Orlando ha da un lato sottolineato la sovranità del Consiglio sulla questione mutuo ("Spetta ai consiglieri decidere se farlo o no") e dall'altro lato ha chiesto di destinare le somme dell'avanzo "ad un piano di manutenzioni delle proprietà comunali da inserire a gennaio nel prossimo bilancio di previsione, quello relativo al 2021-2023".

Anziché rimandare però, l'orientamento del Consiglio - anche di larga parte della maggioranza - è di appostare già in questo bilancio 16 dei 21 milioni (5 sono vincolati per il tram) per interventi su edifici scolastici, strade, marciapiedi, cimiteri ecc... Il timore infatti è che le somme non vengano confermate nel prossimo previsionale. Ecco perché si sta lavorando ad un emendamento trasversale che modifichi il documento contabile presentato dalla Giunta, facendo saltare pure il mutuo da 21 milioni per il tram. "L'opera non è a rischio e il Consiglio comunale può deliberare l'accensione di un mutuo in qualsiasi momento" è il ragionamento ad esempio di Italia Viva, che non è affatto convinta di calarlo ora in bilancio. Politicamente, infatti, significherebbe far passare all'incasso solo l'assessore Giusto Catania (in quota Sinistra Comune).

La maggioranza è ancora una volta in fibrillazione, anche per i tagli (13 milioni in tutto) alle partecipate: dai bus navetta per il centro storico e i cimiteri, passando per la riduzione degli interventi di derattizzazione, disinfestazione, sanificazione e della pulizia delle caditoie. Fondi che verrebbero a mancare in questo bilancio e che nel 2021 dovranno essere reperiti. 

Ecco dunque che in una città dalle mille emergenze, e coi soldi che nonn bastano mai, secondo il Consiglio non sarebbe cosa buona e giusta concentrare tutto in una singola opera: il tram. Nei confronti di Sala delle Lapidi il sindaco Orlando ha mostrato una certa apertura, non essendo poi così sicuro dei numeri. Una posizione di debolezza ma anche di grande realismo. Il primo cittadino ha chiesto tuttavia al Consiglio di licenziare in fretta il bilancio, per consentire alla Giunta di mettere in sicurezza entro giovedì i teatri Massimo e Biondo attingendo dal fondo di riserva (1,8 milioni) e dalla tassa di soggiorno (2,4 milioni quest'anno compensati dallo Stato).

Per quanto riguarda il personale, l'amministrazione Orlando vorrebbe utilizzare 3,9 milioni per aumentare le opere ai dipendenti di categoria C e D. Una scelta dovuta al fatto che queste somme non basterebbero per accontentare anche i 2 mila lavoratori di categoria A e B. I sindacati non ci stanno ed annunciano per domani un sit-in dalle 10 alle 12 in piazza Pretoria, in concomitanza con la seduta del Consiglio.

"Una protesta simbolica contro la manovra di bilancio" dicono Ilioneo Martinez e Salvatore Sampino (Uil), Lillo Sanfratello (Cgil), Margherita Amiri e Mario Basile (Cisl) e Nicolò Scaglione (Csa-Cisal), secondo cui "è inaccettabile che l'amministrazione non destini le risorse dovute per l'aumento delle ore a tutti i lavoratori part-time del Comune. L'esclusione delle categorie A e B, che contano circa 2 mila persone, è un grave danno per i servizi e quindi per la città, specie se in questi anni le risorse assunzionali, pari a decine di milioni di euro, sono invece state usate per salvare il Comune dal default. E oggi, a fronte di un quadro così drammatico, c'è qualcuno che pensa pure di accendere ulteriori mutui".


Allegati

Si parla di