L'Ars approva il ddl sulla semplificazione: pieni poteri al governatore in caso di emergenze
Il presidente della Regione potrà nominare dei commissari speciali che a loro volta potranno derogare anche alle norme sugli appalti. Introdotta anche la regola del "silenzio-assenso" per una serie di richieste di autorizzazione presentate da imprese e cittadini
Via libera dell'Assemblea regionale siciliana al ddl sulla semplificazione amministrativa. Lo scopo del provvedimento, votato non senza polemiche da Sala d'Ercole, è quello di "accelerare i procedimenti amministrativi e favorire la realizzazione di interventi infrastrutturali urgenti".
Con l'approvazione del ddl viene introdotta la regola del "silenzio-assenso" per tutta una serie di richieste di autorizzazione presentate da imprese e cittadini, dal fotovoltaico agli impianti di rifiuti. Il via libera all'autorizzazione richiesta dal privato scatta però solo se c'è un'apposita comunicazione della Regione. E' passata anche la proposta avanzata dal Governo che conferisce i pieni poteri al governatroe in caso di emergenze. Queste ultime non includono solo terremoti e pandemie, ma anche per problemi infrastrutturali, economici e ambientali. Il presidente della Regione potrà nominare dei commissari speciali che a loro volta potranno derogare anche alle norme sugli appalti e sulla tutela paesaggistica, prevedendo il dimezzamento dei tempi autorizzativi.
Soddisfatto il gruppo di Forza Italia. “Il nostro impegno per arrivare a tale risultato è stato totale, non ci siamo risparmiati. Lo stesso presidente Miccichè, il quale ha fortemente voluto tale legge, ha disposto la trattazione urgente del ddl. Da adesso la Sicilia è chiamata a cambiare marcia, attraverso una visione procedurale più smart e digitale, incentivata anche da un cambio generazionale all’interno della pubblica amministrazione. Grazie ad un apparato burocratico più snello, si consentirà di realizzare opere infrastrutturali in pochi mesi, evitando le attese causate dalle lungaggini amministrative e conseguenti cantieri bloccati”, commenta il capogruppo Tommaso Calderone.
Il presidente della commissione Affari Istituzionali, Stefano Pellegrino, parla di "storico risultato". Secondo l'azzurro "con l’approvazione del ddl per la semplificazione amministrativa ed il commissariamento per snellire gli interventi nei casi di crisi e di emergenza regionali, siamo dinanzi a una svolta epocale, che consentirà la crescita della Sicilia dando più fiducia ai cittadini e consentendo maggiori opportunità di sviluppo per le imprese. Ringrazio, per il proficuo impegno e leale collaborazione, i deputati che hanno partecipato ai lavori in I commissione che ho l’onore di presiedere".
Voto contrario da parte del Movimento 5 Stelle. "Stiamo creando un mostro mettendo insieme cose che non c’entrano nulla l’una con l’altra. Non vogliamo essere responsabili di una 'norma Frankenstein' che peggiora le condizioni di vita dei cittadini siciliani", dice il capogruppo Giorgio Pasqua. "Siamo partiti per semplificare la vita dei cittadini e abbiamo finito per regalare poteri speciali al presidente della Regione - aggiungono i componenti della commissione Affari istituzionali all’Ars Gianina Ciancio e Salvatore Siragusa - Chi ha votato questa legge si assumerà la responsabilità di essersi spogliato delle proprie prerogative per dare libera mano ad un uomo solo al comando, che nella fase dell'emergenza ha dimostrato di non essere per nulla all'altezza. Inconcepibile mettere nelle mani del presidente della Regione, qualunque esso sia, 24 mesi di capacità gestionale d’emergenza. Avremmo fatto bene ad attendere le riforme del Governo Conte che opereranno una tangibile semplificazione degli appalti. Per sburocratizzare, bisognerebbe togliere le leggi anziché ingarbugliare la Sicilia con altre norme. Per questo motivo il nostro collega Giovanni Di Caro ha presentato un ordine del giorno per l’istituzione di una commissione speciale sul tema. Sburocratizzare, significa snellire, non aggiungere leggi e leggine che complicano tutto”. E rincarano la dose: "Una legge partita male e finita nel peggiore dei modi. Avevamo già espresso diversi dubbi in commissione, dove abbiamo contribuito a migliorare il testo per salvare il salvabile, ma prendiamo atto che a fronte della nostra buona volontà non c'è stata correttezza e linearità nell'iter che ha portato all'approvazione del testo. Con un colpo di mano, infatti, il governo Musumeci ha forzato le procedure parlamentari per inserire, con la complicità di Miccichè e Sammartino, norme di cui non si era mai discusso in commissione".
"Un'altra riforma in Sicilia diventa legge - sottolinea Eleonora Lo Curto, capogruppo Udc all'Assemblea regionale siciliana -. Le norme sulla semplificazione amministrativa sono un'assoluta novità per la Regione che finalmente semplifica le procedure autorizzative negli iter per la realizzazione di opere e per il rilascio di pareri e licenze. Abbiamo fatto un buon lavoro e siamo stati anche tempestivi per agevolare la ripresa economica. Sono particolarmente orgogliosa della norma che introduce la procedura commissariale per le infrastrutture di interesse regionale. Praticamente, si tratta del 'modello Genova' importato in Sicilia per lasciarci alle spalle le epoche delle incompiute. Oggi la Sicilia fa un passo in avanti, e lo fa insieme a tutti i siciliani che possono contare su regole certe e procedure veloci nelle procedure amministrative. Da regione lumaca vogliamo diventare regione locomotiva dello sviluppo".
"Doveva essere una legge sulla semplificazione amministrativa ma è diventata una legge liberticida che creerà problemi e non semplificherà nulla. Oltretutto getterà sulle amministrazioni locali una responsabilità enorme", si aggiunge Antonello Cracolici. "Questa legge introduce un principio pericolosissimo - sottolinea Cracolici - si stabilisce che in nome di 'emergenze autodichiarate' si potrà derogare alle leggi regionali vigenti. Questo ddl era nato in un modo ma è stato trasformato, cosi com'è creerà problemi normativi, altro che semplificazione".