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Gli impianti fotovoltaici nei tetti delle scuole: Blufi diventa comunità energetica rinnovabili

Il paese madonità entra a far parte della "Cer". Si stima che il beneficio economico prevede l'erogazione di un bonus economico di circa 13 mila euro l'anno (per 20 anni) da distribuire al netto delle spese di gestione tra i soci della comunità

Comunità energetica di Blufi

Blufi entra nel mondo delle comunità energetiche rinnovabili con tre impianti fotovoltaici realizzati nelle tre scuole del paese. Nasce infatti l'associazione "Blu green energy" il cui direttivo è composto dal presidente Calogero Puleo (sindaco del comune di Blufi), dal vicepresidente Silvestro Di Gangi, dal segretario Pietro Di Gangi e dai membri del consiglio direttivo Domenico Vazzano e Maria Rita Gennaro.

Il progetto, nato qualche anno fa, è stato pensato per far diventare la Cer nata nel comune di Blufi una delle prime comunità energetiche rinnovabili e intercomunali in Italia. Nel 2022, è stata infatti presentato all’Università di Zurigo il business case della comunità energetica di Blufi come esempio di sostenibilità ambientale. L'esperienza è stata raccontata persino su Rai 1 durante una puntata di Linea Verde.  

L’esperienza è stata anche un insegnamento per i giovanissimi del piccolo borgo madonita: il progetto, infatti, va di pari passo con la campagna di sensibilizzazione alle politiche verdi che l’amministrazione comunale ha voluto partendo dalle scuole. Non è un caso che si sia iniziato proprio da lì, dotando i tetti scolastici di pannelli fotovoltaici di ultima generazione, per far comprendere quanto sia importante produrre energia senza bruciare combustibili fossili e inquinare l’atmosfera, ma utilizzando fonti naturali rinnovabili come il sole.

"Se siamo riusciti a raggiungere questo ulteriore straordinario e importantissimo risultato - afferma il sindaco di Blufi Calogero Puleo, nonché presidente della Cer madonita - è perché 'da sempre' la nostra comunità ha creduto nelle politiche energetiche e lo dimostrano i fatti, lo dimostrano i diversi interventi di efficientamento energetico che sono stati effettuati negli anni in quasi tutti gli immobili comunali (come la sostituzione dei vecchi infissi con infissi di nuova generazione a taglio termico, la sostituzione delle vecchie caldaie a gasolio con quelle a condensazione) e nella rete di illuminazione pubblica. Lo dimostra l’installazione di diversi impianti fotovoltaici in quasi tutti i tetti degli immobili comunali, il raggiungimento degli obiettivi prefissati dal vecchio Paes e le previsioni (positive) nel nuovo Paesc (Piano d’azione per l’energia sostenibile e il clima che prevede la riduzione del 40% delle emissioni di CO2 entro il 2030) che riguardano in particolar modo la riduzione delle emissioni di CO2, lo dimostra il raggiungimento del 65% di raccolta differenziata e sicuramente lo dimostrano le tantissime iniziative che, il Comune, in collaborazione con la scuola e le associazioni locali, ha da sempre portato avanti per sensibilizzare sempre di più tutta la cittadinanza al rispetto e alla tutela ambientale". 

Le comunità Energetiche Rinnovabili (Cer) sono libere associazioni tra cittadini, piccole e medie imprese, enti pubblici, che decidono di unire le proprie forze per dotarsi di uno o più impianti per la produzione e l’autoconsumo di energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili, ottenendo contemporaneamente benefici economici, ambientali e sociali. I tre impianti nelle tre scuole hanno una potenza complessiva di circa 65 kWp che consente la produzione di circa 90 mila kWh/anno di energia elettrica che sarà condivisa con i soci dell’associazione. La Cer produrrà benefici ambientali, economici e sociali per il territorio: prevede infatti la riduzione di circa 29 tonnellate di CO2 all’anno (580 ton/CO2 in 20 anni). Il beneficio economico prevede l’erogazione di un bonus economico di circa 13 mila euro l'anno (per 20 anni) da distribuire, al netto delle spese di gestione, tra i soci della comunità.


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