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"Una vita in movimento", la mostra di Camillo Fait alla galleria Li.Art

Sabato 7 maggio alle 18, presso la galleria Li.Art (via Giotto 84) si inaugura la mostra di Camillo Fait "Una vita in movimento".

Cavalli che scorrazzano nella brughiere, donne di cui si intravedono i lineamenti, caricature leggere di indovinato stile retrò. Camillo Fait ha attraversato periodi diversi e ognuno ha lasciato un segno indelebile sulla sua arte. Interverrà il critico d’arte Francesca Mezzatesta che ha curato il testo in catalogo. Il titolo non è scelto a caso: Camillo Fait è un uomo in continuo movimento e così anche la sua arte. Classe ’35, milanese, ma di madre trentina e padre turco, Fait ha seguito le orme del padre, cresciuto in una famiglia di zingari, tra atmosfere e violini tzigani, ombre e giochi di prestigio, circo, blues, jazz e danza. Fait ha dato corpo ad innumerevoli visioni attraversate nei suoi viaggi in giro per il mondo: a otto anni suona mandolino e batteria, a dieci si esibisce con il padre Daer negli spettacoli delle Forze Armate americane in Italia. Nel ’46, sfollato con la madre separata nel Pavese, vede i corpi del Duce e della Petacci appesi a testa in giù: uno choc che disegnerà su tutti i muri di Ferrera Erbognione, dove vive. In collegio, a Milano, segue le lezioni di Aligi Sassu e inizia a maneggiare la creta. Inizia ad esporre, diventa noto, le mostre si susseguono soprattutto in Germania e America. Oggi, ultraottantenne, ancora scia e passa due mesi l’anno in barca a vela.

Il percorso di vita di Camillo Fait si è spesso sovrapposto a quello artistico, tra frequenti scambi, amicizie, incontri fortuiti, viaggi e ancora viaggi. E’ sempre stato un grande osservatore; e, facile a notarsi, adora i cavalli che ritornano preponderanti tra i temi più amati, insieme a donne sconosciute, radi paesaggi, piccole brughiere, calette mediterranee e tundre innevate. Ora guarda a Klimt, ora schiaccia l’occhio agli Impressionisti, ora dimostra persino un’allure futurista o si dedica per brevi periodi alla caricatura, ma fugge ogni intellettualismo in nome dell’istinto, anche negli assemblage. Fait è un onnivoro e virtuoso, nonostante l’effetto immediato della sensazione. Ama la tela, predilige l’acquarello, ma si lascia abbagliare dalla scultura: riesce a donare leggerezza a figure macroscopiche, dove il bronzo sbalzato a fuoco è ingentilito spesso dalle Murrine. Nascono così i “Galli esotici”, forse le sue sculture più apprezzate all’estero, che completano oggi la sua antologica.

Camillo Fait - “Una vita in movimento” Olio su tela, acquerello, scultura: 7 maggio > 10 giugno 2016. Galleria Li.Art, via Giotto, 84. Orari: dal lunedì alla domenica 10 | 13 e 16,30 | 19,30. Ingresso libero. Catalogo in galleria. Contatti per il pubblico: +39.091.6817014 - info@gruppo-liart.com.


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