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I Tre Terzi in concerto al Lord Green

Venerdì 29 aprile alle 21.30 al Lord Green spazio al concerto dei Tre Terzi. 

Un terzo di rock, un terzo di pop, un terzo di energia ed un 1% di elettricità contagiosa ad alta intensità per il quartetto musicale più richiesto a Palermo e dintorni, torna questo giovedì al Lord Green per uno spettacolo a ingresso libero.  Membri: Claudio Terzo - Ferdinando Moncada - Nicola Liuzzo - Diego Taratino I Tre Terzi nascono a Palermo nel 2009, dall'amicizia ultradecennale del dittico Claudio Terzo-Ferdinando Moncada alle chitarre, condotto ad algebrico completamento da Nicola Liuzzo alla batteria. il gruppo si accorda sabato dopo sabato in chiave acustica minimale presso il pub Patapalo, formalmente conosciuto come Ignazio, ma nel giro di pochi mesi, con un primo manipolo di affezionati alle spalle, diventa tempo di allargare gli orizzonti. Era il periodo in cui alcuni locali del centro storico cominciavano timidamente ad aprire le porte alla musica dal vivo, diffondendo un rinnovamento della cultura live di cui i Tre Terzi sarebbero presto diventati i capostipiti. 

Con un repertorio che spazia dal Rhythm and Blues, al rock anni '70, con influenze fusion e ampio spazio all'improvvisazione, è difficile richiamare alla memoria del panorama musicale palermitano una band di sole cover rimasta così saldamente sulla cresta dell'onda per un così lungo periodo di tempo. Ed è legittimo domandarsi un come mai, o tentare di spiegarne i motivi, e in effetti ci proveremo, coscienti però che le ragioni di questo tipo di successo sono spesso da ricercare nei misteri delle alchimie emotive, in quelle imperscrutabili scintille capaci di generare una forza superiore alla somma delle parti e accendere le fiamme di una miccia oltre i confini dell'incendio. Onde e fuochi, appunto, proprio come le notturne spiagge estive di Scopello, dove Claudio e Ferdinando, davanti al mare, un falò, e uno sparuto pubblico di amici, riscuotevano i primi naturali successi. E forse il segreto potrebbe nascondersi proprio lì, nella naturalezza. Ma procediamo con ordine: 

Il talento: i Tre Terzi sono musicisti d'eccezione. Poco da dire. Viscerali e appassionati. E questa, vuoi o non vuoi, è condizione necessaria e sufficiente alla riuscita di un progetto musicale. Possono anche essere tanti i gruppi dotati di qualità perfino superiore, o almeno equivalente o comunque confrontabile alla loro, eppure in pochi, ad oggi, riescono ad avere la stessa forza di persuasione e capacità di coinvolgimento. Quindi il talento, sì, ma deve esserci dell'altro. La costanza: i Tre Terzi suonano sempre. Senza nulla togliere alle fatiche di un qualsiasi altro mestiere, sia esso fisico o d'ingegno, l'urto di quattro o cinque e più serate a settimana sopra un palco necessita della solidità e della coesione che solo la vera passione è in grado di fornire. Ma anche la passione si sa, non sempre risulta sufficiente.  L'adattabilità: I Tre Terzi suonano ovunque. Si sintonizzano con l'ambiente circostante e riproducono il sound più affine al contesto e alle esigenze del pubblico. E no, non si tratta di facili piacionerie, perché in ognuna delle loro sfumature restano sempre fedeli a se stessi. 

La naturalezza, dicevamo, o meglio, la natura: I Tre Terzi sembrano infatti ricondurre inesorabilmente a quello spirito furente che anima il regno della natura. Nicola Liuzzo, solido e roccioso, è il rock, è la terra, che si muove a terremoto. Il blueseggiante Ferdinando Moncada, liquido, fluido, fluente, è acqua, maremoto. Diego Tarantino, affermato jazzista, aria calda e calma, è vento di zefiro. Il cantautorale Claudio Terzo è energia rovente, le fiamme scoppiettanti dell'incendio. E cos'è altro è l'arte, se non un riflesso della natura? Una relazione primordiale con le logiche irrazionali della propria intimità. 

A quattro anni dai primi passi, oggi i Tre Terzi sono chiamati ad affrontare una nuova sfida, superare il gap che differenzia l'intrattenitore dall'artista: la creazione di un repertorio proprio di brani inediti. Con l'augurio di buon lavoro, noi intanto, sera dopo sera, continueremo a godere delle loro migliori interpretazioni dei più grandi successi della storia della musica. E scusa se è poco.  (Pezzo scritto dallo scrittore e giornalista Dario Russo). 


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