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"La sentinella, un’ora di memoria": un monologo in ricordo del giudice Falcone

Sono passati ventisei anni dal maggio e dal luglio del 1992. L’anno del grande attacco allo Stato da parte della mafia. L’anno in cui rimasero morti sull’asfalto tre magistrati: Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e Paolo Borsellino. Con loro, otto degli agenti di polizia addetti alla loro scorta: Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro, Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina, Claudio Traina. Otto poliziotti la cui vita è stata legata a quella dei tre straordinari magistrati, così come la loro morte.

Il 23 maggio alle 21, nella chiesa di San Giovanni Decollato, nell’omonima piazza accanto la questura, andrà in scena “La sentinella, un’ora di memoria”, di e con Roberto Greco. Un monologo, la cui esecuzione sarà supportata da contributi video, audio, rumoristica e musica, che parte proprio da quel 23 maggio per tracciare un racconto che, tra eventi pubblici e ricordi personali, accompagna il pubblico lungo un percorso che parte dal primo inconsapevole agente di scorta, la guardia penitenziaria Antonio Lo Russo - che il 5 marzo 1971 guidava l’auto con a bordo il procuratore Pietro Scaglione e che fu ucciso con lui - e che arriva sino agli agenti morti nelle stragi di Capaci e via d’Amelio.

Il modello narrativo proposto integra immagini, suoni e parole per fornire un racconto, non convenzionale, di un importante momento della storia del nostro Paese e del ruolo della Polizia di Stato nel contrasto ai fenomeni criminali e a quello mafioso in particolare, senza dimenticare il lato umano dei protagonisti. L’orazione civile inizierà con la proiezione del film breve La sentinella. Interpretato da Giuseppe Zeno e Francesca Beggio, con la fotografia di Daniele Botteselle, il film vuole andare oltre il modello tradizionale di narrazione, per raccontare la vita di un poliziotto che lavora nel Servizio Scorte. Racconta il vuoto che una morte genera e lo fa attraverso il racconto del quotidiano che verrà, irrimediabilmente, stravolto. La sentinella racconta una storia intima, familiare, eccezionale nella sua semplicità. La storia di una famiglia in cui la morte è parte del gioco, ma non è elemento sufficiente per vivere drammaticamente ogni minuto della propria vita, tanto da ritrovarsi a viverla come evento inatteso, quando questa entrerà, con prepotenza nel loro quotidiano.

"La scrittura per me - spiega l’autore e interprete dell’orazione Roberto Greco - è un tentativo disperato di preservare la memoria. Come ha detto Isabel Allende “I ricordi, nel tempo, strappano dentro di noi l’abito della nostra personalità, e rischiamo di rimanere laceri, scoperti. Così scrivere mi consente di rimanere integra e di non perdere pezzi lungo il cammino". Dopo anni di scrittura ho deciso di iniziare a raccontare, attraverso la mia voce, le memorie di quanti hanno vissuto in prima persona eventi significativi della nostra storia".  L’orazione è organizzata dall'Associazione Cassaro Alto e dall'associazione culturale La Stanza dei Balocchi. Quest’ultima, è anche la produttrice dell’appuntamento. L’ingresso è gratuito.


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