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"Miracolo", al Teatro alla Guilla la storia di un migrante morto e di un cimitero pieno

Venerdì e sabato 21 e 22 febbraio il Teatro alla Guilla presenta "Miracolo" scritto e diretto da Giuseppe Massa con Glory Arekekhuegbe, Paolo Di Piazza, Marco Leone, scene e costumi Mela Dell'Erba, luci Michele Ambrose, suono Giuseppe Rizzo, aiuto drammaturgo Giuseppe Tarantino, assistente alla produzione Elena Amato. 

Due fratelli (becchini precari) hanno il compito di seppellire un migrante, ma il cimitero della città è stracolmo. Da ciò scaturisce un agro divertissement in cui i due provano, senza riuscirci, a sbarazzarsi del corpo del defunto. L’embrione di "Miracolo" nasce all’interno di "Write 2016" (residenza creativa che coinvolge drammaturghi siciliani ed europei all’interno del monastero di Mandanici, Messina). "Miracolo" prende spunto dalle ondate migratorie che attraversano il Mediterraneo per investigare la progressiva disumanizzazione della nostra società.

Da ciò nasce l’urgenza di analizzare questo processo di trasformazione mettendolo in relazione col concetto di santità. Questo dialogo-conflitto è dunque il fulcro dello spettacolo: santo vs umano; umano vs  estia; luce vs buio. San Lorenzo: “Mea nox obscurum non habet, sed omnia in luce clarescunt (La mia notte non conosce tenebre, tutto risplende di luce)”; sentiamo l’esigenza di aggiungere un umile punto interrogativo al pensiero del martire.


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