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"Il filo d'oro" di Gaia Vitanza con Ariele Duca: lo spettacolo al Teatro Agricantus

Al Teatro Agricantus di Palermo per la stagione “Teatro da Kamera”, quest'anno intitolata Riflessi, martedì 29 novembre alle ore 21 sarà proposto “Il filo d'oro”, scritto e diretto da Gaia Vitanza, che vedrà in scena Ariele Duca. 

Il tema portante dello spettacolo è quello della metamorfosi, preso a piene mani dai testi di Ovidio e Apuleio, e adattati ad una mitologia sicula riscoperta e reinventata da Andrea Camilleri al quale la giovane autrice si è liberamente ispirata. In scena Ariele Duca sarà Moira, una giovane sarta, narratrice di una storia che ne apre infinite altre, e che attraversano i confini del tempo, dello spazio e persino della veridicità. I suoi racconti riportano sul palco antiche leggende, maschere mitologiche, mescolandole col folclore della Sicilia che ha ospitato eroi, streghe, sirene, mostri e giganti.

Quei racconti, però, parlano soprattutto di amore, sentimento a cui la protagonista non crede fino in fondo e a cui attribuisce caratteristiche fantastiche, come fosse un’invenzione tramandata di bocca in bocca. Un amore che non conosce forme o barriere, declinato in cento modi differenti: l’amore di un amante, quello di un marito, quello di una madre, di una sorella, l’amore di una figlia. 

I racconti di sentimenti universali si calano nei contesti più disparati: la guerra, il fascismo, gli Anni 80. Nel corso dello spettacolo la protagonista assumerà molti volti e farà affezionare il pubblico  alla burbera 'Gna Pina, al terrigno 'Gnazio, ai dolci Cola e Resina, all’indissolubile dedizione di Nino. Poco importa sapere come, quando o perché ciò di cui parla Moira sopravvive alla violenza, al fato, alla follia e persino alla morte. Al pubblico è richiesto “solo” di ascoltare. Il Teatro Agricantus è sostenuto dalla Regione Siciliana -Assessorato del Turismo dello Sport e dello Spettacolo, che ne ha riconosciuto il ruolo e la funzione artistica, e dal Mic - Ministero della Cultura.
 


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