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Un tablet, tante app e una serie di gag esilaranti: "C'è poco da dire" al Teatro Jolly

Al Teatro Jolly dall’1 al 31 marzo andrà in scena “C’è poco da dire”, cabaret in due tempi. Un enorme tablet con una serie di loghi delle app più utilizzate si presenta sul palco davanti agli spettatori, che seguono una scoppiettante sequenza di gag su argomenti di attualità, puntualmente commentati dalla caricatura del multiforme ministro Salvini. Il titolo manda un messaggio molto chiaro: su tutto quello che sta accadendo “c’è poco da dire” ma “molto da fare”.

La sigla, composta da Nicola Vitale, sottolinea la crisi di un Paese dove tutti possono fare tutto, all’insegna dell’improvvisazione, e col rischio che “finisca a schifìu”. Al trio Giuseppe Giambrone, Giovanni Nanfa, Antonio Pandolfo che nella passata stagione hanno fatto sold out al Teatro Jolly per un mese intero, si è aggiunta una presenza femminile che rende più articolato l’evolversi dello spettacolo, la cantante e attrice Roberta Lacca.

Gli attori interpretano ruoli che evidenziano i paradossi che caratterizzano molte tipologie umane della società contemporanea. Dal medico arruffone, al marito che cerca negli inserti chiusi delle riviste stimoli per risvegliare la vita di coppia, ai moralisti che vedono sesso anche dove non c’è, fino ad arrivare al pensionato che aspira alla quota cento.

Tra le risate trovano posto spunti di riflessione che finiscono col mostrare l’altra faccia del gioco teatrale: si costruiscono situazioni esilaranti che denunciano il bisogno di una società migliore, che non può nascere dalla propaganda e dalla facile retorica, ma da una genuina intenzione di rimboccarsi le maniche. Tutti gli spettacoli vanno in scena dal venerdì alla domenica nei seguenti turni: Venerdì 21.15/ Sabato 17.30 – 21.30/ Domenica 18.30. Costo del biglietto: Intero 18 euro/ Ridotto 16 euro


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