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"Sole dentro", il libro di Maria Antonietta Sansalone al teatro Gianì di Partinico

Lunedì 22 maggio alle ore 17, presso il Teatro Gianì a Partinico, sarà presentato il libro (silloge di poesie) di Maria Antonietta Sansalone "Sole dentro".

Interverranno il prefatore Gino Adamo (poeta, scrittore e Presidente dell'ANMIL di Trapani), il postfatore Luigi Lombardo (Segretario Regionale SIAP Sicilia), l'editore Nino Barone (poeta e scrittore), la pittrice Evelin Costa, la poetessa Maria Antonietta Sansalone. Modererà l'incontro la prof. Cenzina Oliveri Lettrice: Marisa Palermo Intermezzi musicali del Trio Music in the night "Il creato, il cielo, le schiumose onde… si fanno culla di speranza e muti testimoni, mentre una leggera e a volte frenetica danza di voci diluisce il sé in fiumi d'immagini dai vividi colori o trascina nella sua piena rovinosa".

Maria Antonietta Sansalone è nata a Partinico e vive a Trappeto, in provincia di Palermo. Docente, pedagogista abilitata in psicologia, storia e filosofia e specializzata in E-learning, ha operato per un decennio come supervisore e formatrice presso la Facoltà di Scienze della Formazione di Palermo. Ha progettato e coordinato progetti europei di carattere sociale e pubblicato scritti di saggistica. In questi ultimi anni ha ottenuto importanti e numerosi riconoscimenti in molti Concorsi Nazionali ed Internazionali di Poesia.

Gli scritti di questa sua prima silloge poetica, "Sole dentro", si avviluppano attorno a temi cardine, in un continuo relazionarsi con la natura, l'amore, gli accadimenti sociali vissuti da lei, quale attenta ed empatica osservatrice del suo tempo. In questa raccolta le sue diverse poesie riecheggiano riflessioni introspettive che si accompagnano a percorsi di rinascita; rendono tangibile il sapore del quotidiano; inneggiano all'amore in tutte le sue sfumature e ad accenni di sensualità; rievocano, ancora, grida d'angoscia, dichiarate fragilità, tracce di mistero affidate al vento, voci zittite sul nascere, canti di capinere ingabbiate alle quali viene negato il rosseggiare dei tramonti.


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