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Zabriskie Point torna al cinema, il film "americano" di Michelangelo Antonioni al Rouge et Noir

Gli spazi immensi degli Stati Uniti come luoghi infiniti di libertà, l’affascinante bellezza arida del deserto come scenario di utopia e amore collettivo, la rivoluzione come annientamento delle ipocrisie e sogno di fratellanza: Zabriskie Point (1970), il film “americano” di Michelangelo Antonioni, pellicola cult degli anni Settanta - che inaugurerà lunedì 9 gennaio la seconda tranche dell’ottava stagione del Supercineclub del Rouge et Noir - ha lasciato una traccia indelebile nella storia del cinema e nell’immaginario di tante generazioni.

I temi concreti delle rivolte degli studenti nelle università si dilatano in creatività visionaria; gli slogan si trasformano, con la bacchetta magica della cinepresa, nella poesia di un mondo desiderato, intravisto, rincorso attraverso una trasognata e impossibile fuga. Dall’ordine costituito e dalla realtà. Al di là dei giudizi prettamente estetici, “Zabriskie Point” (località nel Deserto della Morte, qui trasformata in essenza di vita e amore) è un film imprescindibile per comprendere Antonioni e la mitica stagione artistica degli anni Settanta.

Dall’università di Los Angeles, dove si accendono gli scontri tra studenti e polizia, inizia la fuga di Mark accusato di aver ucciso un agente. Una fuga che diventa il tessuto narrativo della lettura onirica (e non politica) di quegli avvenimenti fatta da Antonioni. Una fuga che si intreccia con il viaggio di Daria, attesa a una inconsueta riunione di lavoro nella villa del suo boss.

Fondamentale l’apporto della colonna sonora, celeberrima la sequenza finale musicata dai Pink Floyd entrata nel mito. Lunedì 9 gennaio, alle 18:00 proiezione nella versione doppiata in italiano. Alle 21:00 proiezione in lingua originale con sottotitoli in italiano. Alle 20:30 la presentazione del film di Gian Mauro Costa. Prezzi dei biglietti invariati, al botteghino 5 euro intero e 4 euro ridotto under 30. 


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