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"Halloween" al Supercineclub, il film di di John Carpenter al cinema Rouge et Noir

"Halloween" sarà proiettato in lingua originale e con sottotitoli in italiano lunedì 30 ottobre alle 21 al Supercineclub del Rouge et Noir. Alle 20.30 la presentazione di Gian Mauro Costa e Mario Tralongo. 

Quando l’adrenalina diventò un business. Girato nel 1978 con appena 300 mila dollari, Halloween, diretto da John Carpenter e lunedì 30 ottobre al Supercineclub del Rouge et Noir, guadagnò oltre 50 milioni di dollari, diventando il film più redditizio mai prodotto dal cinema indipendente e un vero e proprio cult.

Considerato il pilastro fondatore del genere slasher (quello che ruota intorno alla figura di un serial killer che uccide una vittima dopo l’altra preferibilmente con una lama) ha dato via a una intensa stagione di imitazioni e sottoprodotti che spesso sono scivolati nella ricerca del macabro fine a sé stesso e nel dubbio gusto. Altra storia invece quella dell’unico, insuperabile, Halloween di Carpenter, a partire dall’innegabile talento del regista americano amante di science-fiction e thriller e dall’impeccabile resa narrativa della vicenda che il regista tratteggia per un’ora e mezza senza mai abbassare la tensione e concedersi pause o compiacimenti.

Frutto della lezione hitchcockiana di Psycho, ma anche dagli esempi della scuola italiana di Mario Bava e Lucio Fulci, Halloween, più che un horror raccapricciante è un thriller elegante che punta tutto sulla suspense, sulla paura con la quale inchiodare lo spettatore alla poltrona senza dover abbondare in scene truci o nello spargimento di sangue.

Il film si svolge tutto nella giornata e nella notte della celebre festa americana consacrata a streghe e fantasmi. Michael, rinchiuso in manicomio da quando a sei anni trucidò con un coltello la sorella reduce da un rapporto amoroso, fugge 15 anni dopo, e decide di festeggiare a modo suo la ricorrenza. Travisato da una maschera, che solo all’apparenza gli permette di confondersi con gli altri ragazzi travestiti, appare, scompare come un fantasma, insidiando la vita di una piccola cittadina dell’Illinois.

Le sue vittime designate sono alcune ragazze, con i loro boy-friends, che ricordano alla mente malata di Michael la sorella. Sulle sue tracce lo psichiatra che lo considera più pericoloso del demonio (“in 15 anni non ha mai pronunciato una sola parola”) e un quieto sceriffo, all’inizio scettico sulla reale minaccia che incombe sulla sua comunità.

Halloween rilancia i temi forti propri del genere: la competizione Bene-Male, gli sconvolgimenti improvvisi del rasserenante tran-tran della vita media americana, i conflitti pronti a esplodere nella psiche. Da taluni ritenuto fomentatore di violenze o evocatore di moralismi (il male si annida nelle trasgressioni) un film come Halloween rappresenta invece una serrata critica all’establishment perbenista della società nonché consente, con spirito liberatorio, l’esternazione delle angosce e delle paure più recondite dello spettatore.

John Carpenter, da lì a tre anni, maturerà uno dei suoi film più visionari, 1997, Fuga da New York. In Halloween fa il suo debutto, da adolescente, una delle attrici più celebri di Hollywood, Jamie Lee Curtis. Perfetta nella sua martellante inquietudine la colonna sonora composta dallo stesso Carpenter.


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