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Il ritratto di Donna Franca Florio in mostra a Villa Zito

Il celebre ritratto di Donna Franca Florio, eseguito da Giovanni Boldini, da domani sarà in mostra a Villa Zito, luogo che vide la regina di Palermo protagonista di numerose iniziative culturali e mondane. L'esposizione sarà aperta al pubblico fino al 20 maggio. Acquistata all'asta lo scorso aprile, per oltre un milione di euro, dai marchesi Marida e Annibale Berlingieri la tela è stata terminata nel 1924. La mostra svela un mistero durato oltre 100 anni: il ritratto boldiniano cela sotto la prima stesura, realizzata dal pittore a Palermo nel 1901, in cui Donna Franca appare in piena e quasi impersonale eleganza, e una stesura intermedia, databile intorno alla I guerra mondiale, che la rappresenta invece con accentuata sensualità e che - a lungo ritenuta prima versione dell’opera - ha dato il via a una serie d'interpretazioni maliziose sulla gelosia di don Ignazio Florio e sul rapporto con Boldini.

Per celebrare il ritorno della Stella d'Italia – così la definiva Guglielmo II di Germania – oltre alla mostra, dal titolo Il ritorno di Donna Franca Florio, sono previsti numerosi eventi collaterali: fino a domenica 18 marzo verranno esposte nel cortile interno di Villa Zito alcune prestigiose auto d'epoca, del periodo in cui visse Donna Franca, per iniziativa del Circolo Auto e Moto d’Epoca Vincenzo Florio. Sarà possibile, poi, fare un tuffo nella moda della Belle époque attraverso alcuni abiti originali d’epoca dei primi anni del XX secolo provenienti dalla collezione Raffaello Piraino con un vero e proprio percorso mirato, a cura delle studiose del costume storico Roberta Barraja e Maria Vanessa Bellanca. Inoltre, per arricchire l'esposizione, è stata realizzata la ricostruzione storica dell’abito indossato da Donna Franca Florio nel dipinto del Boldini, grazie alla sponsorizzazione di Università E-Campus, a cura del giovane designer Dario Princiotta. “Pillole di storia sulla famiglia Florio” è invece il titolo delle visite guidate tenute da Chico Paladino e Vincenzo Prestigiacomo (venerdì 30 marzo e venerdì 20 aprile, alle 17) su prenotazione, per un massimo di 30 persone alla volta e con un ticket simbolico di 3 euro. Per informazioni contattare il numero 091/7782180.

“Attraverso queste iniziative, la Fondazione vuole rendere un omaggio alla Palermo modernista e liberty, che si affermava sul finire dell’Ottocento, ad opera della borghesia imprenditoriale – dice Raffaele Bonsignore, Presidente di Fondazione Sicilia - che viveva nell’ebbrezza del benessere economico e del progresso sociale e aspirava ad annoverare la città tra le grandi capitali della modernità; circostanza che oggi si realizza, con la designazione di Palermo Capitale Italiana della Cultura”.


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