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Misticismo danzante tra architettura e paesaggio, la mostra a Balestrate

Personale di pittura di Massimo Barbaro, a cura di Roberta Randisi e Valentina Cavallino. Luoghi isolati, spazi senza tempo, privi di qualsia si presenza umana: è così che Massimo Barbaro, attento osservatore e contemplatore, ci presenta le sue opere.

I lavori presenti in mostra sono pitture a olio di grandi dimensioni e incisioni in cui campeggia l’uso sapiente della linea, nei dipinti la gamma cromatica è audace nel viraggio di cangiantismi, i toni sono vivaci e anche i bruni non mancano di brillantezza e profondità; la composizione è calibrata dal peso di elementi figurativi analitici derivati dallo studio del reale, come le larghe foglie di alocasia o le effigi dei santi sapientemente riprodotte dalle statue marmoree collocate sulla balaustra a colonnine della Cattedrale di Palermo, contrapposte a pennellate libere che si abbandonano a un gioco astratto di cromie vivide e indefinite.

La freschezza e la vivacità dei toni trova massima espressione nella lavorazione degli sfondi luminescenti che suggeriscono la fluorescenza boreale mentre i soggetti sono come “isole galleggianti”. Il focus dell'artista è anche sulla fascinazione senza tempo per l'architettura: la chiesa, patrimonio del passato e del futuro. Un elemento suggestivo delle opere dell'artista consiste nel lasciare un margine di mistero: tra le sfumature c'è dell'ignoto che affascina, che ci invita ad indagare l'opera più volte, per scoprirne un dettaglio celato.


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