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Le Vie dei Tesori, più di cento luoghi da visitare a Palermo per un intero mese

Persino il carcere. E l’ex aeroporto militare. Palermo aggiunge siti nuovi e diversi a ogni edizione: terrazze, campanili, chiese sconosciute, palazzi privati, giardini, ex fabbriche, manifatture artigiane. Sono 130 quest’anno i luoghi che il Festival Le Vie dei Tesori apre nei cinque weekend compresi tra il 5 ottobre e il 4 novembre a Palermo, la città Capitale della Cultura 2018 dove la manifestazione è nata nel 2006 e dove è giunta alla sua dodicesima edizione. 

Chi finora ha girato per Palermo con in mano la mappa de Le Vie dei Tesori, cercando di non perdere cappelle, cripte o terrazze, non potrà mancare l’appuntamento con il resto della Sicilia. E ritornare nel capoluogo da dove, magari, ripartire a metà ottobre. In tutto 300 luoghi in Sicilia che saranno aperti, narrati, messi a rete. E promossi in modo unitario e visitabili con lo stesso strumento: un coupon da 10 euro che consente 10 visite guidate (1 euro ciascuna); un coupon da 5 euro che consente  4 visite guidate o il coupon singolo da 2 euro.

Le città – tutte ed undici - si trasformeranno in musei diffusi e narrati, intrecciando storia, arte, mistero e natura, grazie alla rete costituita da oltre cento tra istituzioni, associazioni, partner. Tutto con una forte connotazione di innovazione e di digitalizzazione. Quest’anno il portale www.leviedeitesori.it è tutto nuovo, con esaurienti schede dei luoghi in italiano e in inglese, navigabile e adattato a ogni dispositivo. Qui si trova anche la piattaforma di booking e ticketing che consente di acquistare i coupon, vere e proprie “carte d’imbarco” dotate di QR code che verranno “smarcate” all’ingresso dei luoghi fino a esaurimento.

A Palermo Le Vie dei Tesori è la più grande manifestazione dedicata alla promozione del patrimonio culturale della città, sotto l’egida negli anni delle più alte istituzioni dello Stato (Presidenza della Repubblica, Camera, Senato, ministero dei Beni Culturali). Quest’anno il Festival è inserito nelle manifestazioni a massimo richiamo turistico dell’assessorato regionale al Turismo, è iniziativa direttamente promossa dell’assessorato regionale ai Beni culturali, è incluso nelle manifestazioni dell’Anno europeo del Patrimonio culturale e nel programma ufficiale di Palermo Città della Cultura 2018. A marzo il festival è stato scelto dai giornalisti della stampa turistica come esempio di creatività: e ha vinto così i #Winning Ideas Outdoor Awards, assegnati durante l’Outdoor Expo di Bologna.

A Palermo, accanto all’apertura dei luoghi c’è un fitto programma di eventi, a partire dagli oltre cento tour d’autore guidati da esperti, botanici, giornalisti, scrittori: ognuno avvierà un suo viaggio inedito alla scoperta di una Palermo sconosciuta, annodando tracce, tradizioni, leggende, suggestioni; ma anche un Festival Kids per i bambini, con speciali laboratori a tema. Ritornano, dopo il successo dello scorso anno, sia l’Itinerario contemporaneo, curato da Paola Nicita, che scopre gallerie private che ospitano mostre e installazioni, spesso ideate apposta per Le Vie dei Tesori; che la Notte Unesco, con la Fondazione Unesco Sicilia, che apporrà una “coda” al festival (9-11 novembre) con un weekend dedicato ai siti del percorso arabo normanno. E ancora, un progetto sulla valorizzazione di vecchi e nuovi artigiani, e alcuni eventi speciali.

I 130 luoghi di Palermo

Un unico, enorme museo diffuso: ormai è difficile trovare luoghi inediti per il capoluogo. Eppure anche quest’anno Le Vie dei Tesori ne propone: come l’imponente carcere dell’Ucciardone, emblema di anni bui ma oggi pieno di attività produttive e artistiche, che racconterà storie dimenticate, o l’ex aeroporto militare di Boccadifalco, voluto dai Florio e tra i più antichi d’Italia: si visiterà il rifugio antiaereo appena scoperto (che si aggiunge a quello di piazza Pretoria) e, per i più audaci, un vero “battesimo del volo” sul Piper.  Quest’anno, spigolando tra 130 luoghi, salta agli occhi che il festival apre quasi tutte le residenze normanne, con l’importante supporto della Soprintendenza: la Zisa, la piccola Cuba con i giardini di Villa Napoli, Maredolce, e aggiunge l’antica fortificazione araba del Castello a Mare; alla già nota camera dello scirocco di Villa Naselli, si aggiunge quest’anno un’analoga zona di refrigerio a Fondo Minciulla, scavata nella roccia da cui si intravede l’ingresso a un qanat: per anni è stata proprietà di una famiglia mafiosa e nel 1980 fu sequestrata dall’allora giudice istruttore Giovanni Falcone. L’Istituto Gonzaga apre per la prima volta la cappella e l’antica biblioteca che racchiude la memoria della Compagnia di Gesù; l’Istituto Padre Messina racconta l’esperienza del “pazzo di Dio” e l’Ordine degli Architetti mette a disposizione i saloni affrescati di Casa Florio all’Olivuzza. Nell’anno in cui cade il venticinquennale dell’omicidio di Padre Puglisi, il festival inserisce nel circuito sia l’abitazione del sacerdote ucciso a Brancaccio (oggi museo della memoria); che il No Mafia memorial appena nato sul Cassaro, che il Giardino della Concordia di Pallavicino, colorato omaggio alle vittime di tutte le violenze. Le chiese: ormai non si contano più cappelle, oratori, cripte; al lungo elenco si aggiungono la pressoché sconosciuta chiesa di Santa Venera arrampicata su una porzione di antiche mura sopravvissute alla Kalsa; la barocca chiesa dei Tre Re; il gioiello barocco che è la Madonna della Mercede, nel cuore del mercato del Capo; e l’imponente San Francesco di Paola, fresca di restauro; Santa Maria degli Agonizzanti, creata dai frati che assistevano i condannati a morte e anch’essa appena restituita; ritorna eccezionalmente la chiesa di Santa Caterina e, su prenotazione, si aggiunge il convento. Nella borgata dell’Acquasanta, dove l’anno scorso fu protagonista la grotta dell’acqua miracolosa, oggi si scoprirà l’ex lazzaretto poi Manifattura tabacchi. E ancora l’Istituto Florio Salamone, istituito e aiutato dai nobili Ignazio e Franca (che vollero anche il famoso Tiro a segno, che si visiterà a cantiere aperto, sul litorale di Romagnolo) o il museo del tesoro di santa Rosalia, arrampicato su Monte Pellegrino e inaugurato appena due mesi fa. Apriranno le porte inediti musei scientifici, con l’aiuto dell’Università, si scoprirà un’ala inedita dell’Albergo delle Povere, con la chiesa, il chiostro, gli archivi, gli antichi lavatoi. Al liceo Vittorio Emanuele, la casa editrice Flaccovio narra “I Beati Paoli“, su via Cavour si racconterà la vera storia dell’ex supercinema Excelsior. Le nobili famiglie palermitane aprono già da qualche anno i palazzi privati: alla lista già lunga si aggiunge ora l’elegante e del tutto inaspettato giardino di Villa Tasca popolato da colorati cloni di alcune opere in 3D della Villa, realizzati da Artficial in fibra di mais. Ma la lista è veramente infinita. La maggior parte dei siti sono aperti dalle 10 alle 17.30. Sono 18 i luoghi – tra cui anche la collezione antiquaria di maioliche Athena e i depositi della Galleria d’arte moderna – visitabili solo su prenotazione sul sito www.leviedeitesori.it, dove è possibile scegliere il giorno e l’orario di visita.

Itinerario contemporaneo di Paola Nicita

Secondo anno per l’Itinerario Contemporaneo, curato da Paola Nicita: una selezione di esposizioni e di luoghi, dove giovani guide creeranno speciali trait d’union tra l’opera e il pubblico. Spazi privati, non sempre fruibili o accessibili, vissuti come luoghi aperti alla sperimentazione e al confronto. Dai Magazzini Parlato con un progetto dell’artista del tessuto Isabella Ducrot, all’oratorio di Santa Maria la Nuova, con un’antologica “in corso” di Simone Mannino; nei tre piani più sotterraneo di Palazzo Oneto di Sperlinga, messo a disposizione da Roberto Bilotti e Cesira Palmeri, le mostre dei giovani studenti dell’Accademia di Belle Arti. Riapre Casa Spazio con le proposte dei colleghi marchigiani di Casa Sponge, Le Mosche continua nelle sue “indagini” sul corpo, e Minimum Studio sta già ultimando un suo cartellone, un’esposizione diversa per ognuno dei cinque weekend. Quest’anno i sei luoghi di Itinerario saranno visitabili con lo stesso coupon dei luoghi e – tranne l’eccezione dei Magazzini Parlato – saranno aperti di sera, dalle 18 alle 22, per un’ideale prosecuzione delle visite diurne.

Gli artigiani di Palermo

Gusto e olfatto sono legati a due imprese storiche della città: la fabbrica di Anice Tutone e il Museo del caffè di Morettino, cui quest’anno si aggiunge l’inedita fabbrica dei maestri caramellai Terranova, nel cuore di Ballarò. Ma Le Vie dei Tesori ha pensato più in grande: e presenta una guida in progress degli artigiani di Palermo, vecchi e nuovi. Sarti, ceramisti, cesellatori, tabaccai, erboristi, panifici, pupari, artigiani del cuoio, del tessuto, della carta, cioccolatieri, pupari, ultime osterie e gelaterie familiari: ecco i primi 100 luoghi - scelti liberamente da un comitato di giornalisti  e operatori culturali innamorati della città. La brochure dei primi 100 luoghi, in italiano e inglese, sarà distribuita a cittadini e turisti con la brochure del Festival. E, in collaborazione con Confartigianato che organizza a Palermo la sua convention nazionale proprio nel primo weekend di ottobre, 20 di questi artigiani saranno messi a rete per un progetto-pilota che prevede itinerari a tema e laboratori aperti alla città. Piccoli tesori viventi, che stanno al fianco di quelli monumentali.

Degustazioni e cene "gioiello" 

Perché cultura non è solo la chiesa ritrovata, la tavola restaurata, l’angolo nascosto, la libreria su un carro. Cultura è anche cibo che, in certi casi, si può anche trasformare in un’esperienza “sensoriale, olfattiva, di gusto”. Ne è convinta Planeta, l’azienda vinicola  partner quest’anno de Le Vie dei Tesori con il progetto “Planeta e i tesori”. “Appoggiamo con piacere un progetto che incide in maniera positiva e concreta sulla consapevolezza cultura e del territorio”, dicono dall’azienda. In venti luoghi d’arte – a Palermo, ma anche a Trapani, Caltanissetta, Messina, Siracusa, Ragusa, Modica e Scicli -, alle 19,  quando le code saranno terminate e il pubblico pian piano scemato – si potrà partecipare a una visita esclusiva condotta da un ospite d’onore, seguita da una degustazione di vini Planeta – che a loro volta racconteranno così il territorio -, a sua volta guidata da un enologo. A Palermo il 5 ottobre alla Cupola del Santissimo Salvatore, il 13 ottobre al Museo del Risorgimento, il 19 ottobre al Mulino di Sant’Antonino (con una speciale degustazione di Olio), il 26 ottobre a Palazzo Asmundo, il 3 novembre a Villa Pottino. Palazzo Asmundo propone invece un’inedita esperienza che tocca tutti e cinque i sensi: ogni venerdì e sabato alle 19 aperitivo tra le collezioni storiche e con vista sulla Cattedrale oppure alle 21 una cena di gala vista Cattedrale che guarda alla cucina dei monsù, i cuochi francesi delle famiglie blasonate. Un tuffo nella Palermo nobile del bel tempo che fu, sentendosi per poche ore, gentiluomini e dame. Prenotazioni: www.leviedeitesori.it

Le passeggiate 

Le passeggiate de Le Vie dei Tesori ormai sono un segno distintivo del festival, un passo in più rispetto allo storytelling dei luoghi. Condotte da botanici, giornalisti, appassionati, geografi, professori, saranno circa cento, suddivise (e spesso replicate) nelle cinque settimane a Palermo. E sono al debutto anche nelle province, soprattutto a Siracusa dove si scoprirà così, per esempio, l’antica Giudecca; oppure ad Agrigento, sulle orme dei nobili Chiaramonte. A Palermo si va da monte a mare, da verdi riserve a colorati mercati, da vicoli a palazzi, sulle tracce di monache impaurite o truci pugnalatori, in virtuale compagnia di cavalieri o donne di malaffare, eretici o speziali. E se proprio non vi basta, si può partecipare a un tour notturno con il musicologo e uomo di teatro Giovanni Mazzara, che condurrà i visitatori su itinerari al chiaro di luna, un progetto che si chiama “Buongiorno Notte”.

Kids... accompagnati da Lio

Sarà un simpatico elefantino nano, Lio, a accompagnare i  bambini de Le Vie dei Tesori, nelle speciali visite guidate su misura in collaborazione con Babyplanner.it. Cinque luoghi dove le famiglie con bambini saranno assolute protagoniste, con ingresso prioritario, una family card dedicata, giochi di enigmistica e una caccia al tesoro, con tanto di “book”, alla chiesa dell’Origlione, Palazzo Asmundo, Teatro Biondo,  Archivio comunale ed ex Mulino di Sant’Antonino. Oltre a questi, c’è un progetto didattico per le scuole alle quali verranno proposte – in tutti i giorni della settimana e non solo nei weekend - differenti esperienze artistiche e culturali da associare alle visite dei “tesori”. Nelle piazze Castelnuovo, Marina, Bellini e Verdi, ci saranno 4 gazebo dove bambini e ragazzi potranno partecipare a laboratori su Teatro dei Pupi, palazzi del ‘700, la scuola dei Serpotta e le maioliche. Lio nasce dalla matita di Nina Melan, 99POM piccola officina del meraviglioso.

Come partecipare a Le Vie dei Tesori 

Tutti i coupon si trovano online sul sito www.leviedeitesori.it:  10 visite 10 euro, 4 visite 5 euro, 1 visita 2 euro. Tutti i coupon si possono acquistare anche pure nei quattro info-point disponibili in città: piazza Castelnuovo, piazza Marina, piazza Bellini e piazza Verdi. Info: 091 842 01 04, tutti i giorni dalle 10 alle 18.  Per le visite nei luoghi (esclusi i luoghi su prenotazione) non occorre prenotare. Basta acquisire il coupon per l’ingresso con visita guidata sul sito www.leviedeitesori.it e presentarsi all’ingresso dei luoghi. Un coupon da 10 euro = 10 visite; 5 euro= 4 visite; coupon da 2 euro = singolo ingresso a scelta. Acquistato il coupon, si riceverà una mail con codice QR che dovrà essere stampata e mostrata all’ingresso dei luoghi (o mostrata su smartphone o tablet). Il coupon da 10 o 4 visite non è personale e può essere utilizzato contemporaneamente da più persone in diversi luoghi, fino a esaurimento del suo valore. Per chi è sprovvisto del coupon elettronico saranno disponibili nei diversi luoghi, soltanto ticket da 2 euro. Le scuole possono prenotare le visite scrivendo a prenotazioni@leviedeitesori.it


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