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"La voce umana" di Jean Cocteau in scena al Teatro Lelio

Venerdì 12 febbraio alle 21.30 al Teatro Lelio va in scena il celebre atto unico "La voce umana" di Jean Cocteau, interpretato da Danila Laguardia, per la regia di Giuditta Lelio.

«Il telefono è un’arma spaventosa, crudele, brutale, un’arma che non lascia tracce, che non fa rumore… ma che uccide». Lasciarsi al telefono senza la possibilità di riparare nulla, senza poter tornare mai più sui propri passi. Un gesto senza coraggio. “Ti lascio così, senza passione, senza pietà” potrebbe essere il titolo di questa esplosione di distruzione di amori, subito finiti, rapidi e impersonali come un messaggio, un Twitter, un Whatsapp o un post su Facebook. E infatti sono sempre di più coloro che scelgono di lasciare l’amato digitalmente. Si riproducono comportamenti e codici comunicativi della cultura egemone, della tivù e delle varie sinergie multimediali. Ma è giusto accettare passivamente questa fragilità, questa transitorietà dei legami?

“La voce umana” è la banale, straordinaria, comune e splendida storia di un abbandono d'amore scritta da Jean Cocteau, artista poliedrico, tra i più vivaci del panorama contemporaneo: poeta, romanziere, autore drammatico, pittore, regista cinematografico, uno degli intellettuali più in vista dell'avanguardia parigina negli anni cinquanta, membro dell'Accadèmie Francaise dal 1955.

Continua, dunque, il lavoro della regista, Giuditta Lelio sulla donna: dopo il successo di “Donne d’amore uccise”, e “Antigone”, chiude questa trilogia “La voce umana”, il celebre monologo che ha messo alla prova bravissime interpreti del cinema e del teatro, qui interpretato dall’attrice palermitana Danila Laguardia, e che mette in discussione la fragilità dell'anima femminile di fronte all'abbandono, inteso come annullamento del sè e della propria esistenza, una possibile chiave di lettura che pone in risalto la dignità della donna nei confronti del sentimento dell'amore.

Una storia, che conosciamo tutti e che tutti abbiamo già vissuto, stando ora da un lato e ora dall'altro del muro del dolore e quest'esperienza è il rovescio della medaglia della complessità dell'amore. Una lacerazione di cui non abbiamo in verità più voglia di sentir parlare, se non quando la magia del palcoscenico riesce a far apparire la bellezza della trama che racchiude ogni esperienza della nostra vita in un disegno che ha un senso, a tratti.

E' un testo di una lunga e definitiva chiamata telefonica, in forma di monologo teatrale, durante il quale la protagonista femminile cerca disperatamente di resistere all'evidenza dell'abbandono da parte dell'uomo amato. Comunicazione a distanza, potremmo dire virtuale, tra due individui, che ci pone l'interrogativo delle conseguenze della negazione di un confronto frontale, il reale non è mai come lo si desidera e questa evidenza ci pone una scelta: sfuggire a questa delusione o farne materia di arricchimento, di allenamento alla duttilità, alla sorpresa della vita.

Un'occasione per invitare i giovani spettatori a confrontarsi con la storia dolorosa, ma nel contempo condividere con il pubblico un'interpretazione del testo che inviti ad affrontare il dolore per preservare se stessi, per preservare la dignità. La voce umana di Jean Cocteau, Interprete Danila Laguardia, Luci di Marco Santoro, Aiuto regia Valentina Enea, Regia di Giuditta Lelio,

BIGLIETTI: Poltrona Intero €13,00 | Ridotto Carte Sconti e Cral Convenzionati €10,00


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