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Itinerario ebraico organizzato dal club per l'Unesco

Esisteva, un tempo, una città nella città, divisa nelle abitudini ma unita nella vita di tutti i giorni, sotto il segno dell’integrazione: al Yahud, la Palermo ebraica, che ancora oggi vive nella toponomastica ed in alcuni quartieri che riecheggiano il passato.

L’itinerario prende le mosse dal quartiere Casalotto, Palazzo Marchesi, dove c’era la cisterna per il rituale bagno puri catore “Miqweh”, alimentata dal Kemonia. Anticamente la cisterna assolveva a funzioni più prosaiche, costituendo una preziosa riserva d’acqua pura in caso di emergenza. Si prosegue, poi, alla volta dell’Arco della Mesquita, un quartiere abitato dagli ebrei Sefarditi, provenienti dal Nord Africa.

Dove adesso sorge l’archivio storico comunale un tempo c’era la sinagoga, di cui gli antichi testi magni cavano la bellezza. Si giunge quindi in via del Giardinaccio, dove lavorano gli artigiani abilissimi nell’impagliatura delle sedie. Da qui in via Divisi, ripercorrendo l’antico reticolo delle strade ebraiche.


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