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Lina Prosa, dalla conferenza al Salinas alla presentazione del libro alla Feltrinelli

Parte lunedì 14 maggio un mese ricco di appuntamenti con la scrittura e gli spettacoli della drammaturga siciliana Lina Prosa, fra progetti in cantiere e spettacoli che hanno già girato l’Europa.

Lunedì 14 maggio, alle 16,30, nell’Agorà del museo Salinas di Palermo, ci sarà una conferenza dal titolo “Supplici di Eschilo. Un testo da interrogare” con l’intervento di Lina Prosa e di Sotera Fornaro dell’Università di Sassari. Si discuterà del progetto di messinscena delle “Supplici” di Eschilo, riscritto da Prosa. Il progetto è al centro del percorso del Centro Amazzone di quest’anno e mette insieme l’incontro fra il classico e il contemporaneo nel lavoro teatrale di Lina Prosa che da tempo indaga questo legame sia a livello della scrittura che della messinscena. 

Prima delle “Supplici”, infatti, ci sono stati “Filottete”, “Ecuba”, “Antigone”, “Cassandra”, “Baccanti” e le “Troiane”. Tutte occasioni per portare avanti questa ricerca al Centro Amazzone che nella nuova sede dell’ex convento dello Spirito Santo, a due passi dalla piazza Monte di Pietà, si prende carico dei vari aspetti che comporta il trasferimento in scena, oggi, del mito antico: dalla lettura allo studio delle connessioni contemporanee, dalla riscrittura al dialogo con il pubblico. Il progetto delle “Supplici” entrerà nel vivo dal 17 al 22 maggio con le prime prove al Centro Amazzone, dirette da Simone Audemars di Losanna. A conclusione delle prove, il 22 maggio, sempre al Centro Amazzone, ci sarà una lezione aperta al pubblico sul tema “Dal classico al contemporaneo”.

Venerdì 11 maggio alle ore 18, Lina Prosa presenta il suo libro "Miti senza dèi. Teatro senza dio" (Editoria e Spettacolo) insieme a Sotera Fornaro. Letture dal libro di Aurora Falcone. Nove testi di Lina Prosa che attingono a figure fisse dell’immaginario occidentale, che si moltiplicano attraverso le infinite sfumature dovute all’esperienza, al dolore, all’intimità di chi scrive, ma anche di chi legge e di chi ascolta.  Testi mitici, in cui però il mito diventa solo il pallido riflesso di condizioni attualissime: vi si ritrova la tragedia dei profughi delle guerre, l'estraneità dei barbari torturati nel fiore della civiltà, i microcosmi familiari segnati dalla sottile e pervicace violenza di chi più dovrebbe star bene, la solitudine incolmabile di chi è costretto a strappare la vita nello squallore della povertà nera. Ma anche il coraggio silenzioso ed ostinato del corpo di donna costretto a sfiorire, della carne che si trasforma e diventa da macello, torturata dal disamore, dall'indifferenza e dalla malattia.


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