Eventi

Capodarco e i giovani, il documentario di Guardabascio alla Crisalide

Venerdì 11 marzo, alle 17, presso l'associazione Culturale Crisalide di via Villa Di Napoli 31 sarà proiettato il documentario "Capodarco e i giovani: Prima del Futuro".

Al centro la recente storia d'Italia dal punto di vista di un sognatore, il sacerdote Franco Monterubbianesi, che ha creato 28 comunità per disabili in tutta Italia, realizzando un nuovo modello di integrazione sociale. Alla proiezione sarà presente lo scrittore e regista Luca Guardabascio, autore del documentario che viene presentato in anteprima nella nostra sede, dopo essere stato promosso con successo negli Stati Uniti. Interverranno: Silvio Moncada, presidente della IV Circoscrizione e la dott.ssa Isabella Alioto - pedagogista e terapista - presidente del centro di riabilitazione equestre Anire di Palermo. Modererà Letizia Maria Mineo, responsabile del settore culturale dell'Associazione Crisalide. Ingresso libero.

Sinossi del documentario

E' il natale del 1966 quando un gruppo di tredici persone disabili e un giovane prete, don Franco Monterubbianesi, decide di iniziare l'avventura di una vita in comune in una vecchia villa abbandonata a Capodarco di Fermo, nelle Marche. Ben presto molti altri ragazzi e ragazze volontari e altri giovani disabili si uniscono a loro, scegliendo di vivere in comunità. Il sogno inizia a prendere vita e le difficoltà e le lotte intraprese per affermare i tanti diritti dovuti ai disabili si sprigionano in Italia da questo primo nucleo. L'8 agosto 1970 Don Franco e altri tredici sacerdoti provenienti da tante parti d'Italia, sposano le prime tre coppie di disabili che formeranno altrettante famiglie e che vivranno con la dignità di un lavoro. Dai tredici membri iniziali agli oltre cento del 1970, ancora pochi anni e Capodarco assume una dimensione nazionale con le Comunità di Sestu, Fabriano, Gubbio, Udine, Lamezia Terme, Roma, poi a seguire tutte le altre. Nel 1972 la legge sull'obiezione di coscienza viene approvata anche grazie ai volontari di Capodarco e alle lotte dei suoi uomini. Capodarco diviene un punto di riferimento imprescindibile per "le diversità" e nella struttura si inizia a parlare di agricoltura sociale, un modello esportato presto in Europa (1978). La comunità diviene un must e un incubatore lavorativo per tanti disabili ed una certezza per il loro futuro mentre Don Franco si trasferisce a Roma dove fonda la comunità di Grottaferrata.


Si parla di