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Storia di possesso e stalking al teatro Ditirammu, in scena "Anna Cappelli"

Domenica 14 maggio, al Teatro Ditirammu, va in scena "Anna Cappelli" con l'attrice Rosaria Sfragara per la regia di Francesco Cristiano Russo. 

"Se non posso averti io, non ti avrà nessun altro". Il sogno di ogni adolescente è trovare la propria indipendenza. Lo stesso accade ad Anna Cappelli, che lascia la casa di campagna per andare a Latina, dove spera di trovare la sua emancipazione. Ospite della Signora Tavernini, presentata nella prima scena, Anna mostra subito il suo bisogno di possessività, lo stesso bisogno che la spinge tra le braccia del suo capo, il Ragionier Tonino Scarpa.

Non possiamo ignorare come il tema della possessività, rappresentato da Anna, con la mirata scrittura di Annibale Ruccello, riesca ad incarnare perfettamente il rapporto tra lo stalker e la sua ossessione. Questo rapporto oggi è inclinato da diverse dinamiche, che rappresentano ognuna un evolversi di sentimenti, sensazioni e casi specifici differenti, ma con Anna Cappelli cerchiamo di raccontare un sentimento, una sensazione, una status evidente del problema, la ricerca ossessiva della possessività. Il capovolgimento delle accuse, la difesa ostinata della vittima nei confronti del suo aggressore, l'amore, l'incoscienza, l'ignoranza nell'affrontare la realtà, sono così tangibili nelle notizie odierne, quanto in Anna Cappelli.

La sua possessività la spinge a fare di tutto per non perdere ciò che con fatica si è conquistata, il Ragionier Tonino è suo, l'ha conquistato e con lui la sua casa, le sue mobilie, e tutto ciò che ne viene è finalmente diventato suo; la soluzione per non perdere tutto questo c'è, esiste per Anna, e la mette in pratica, Tonino Scarpa, il suo compagno di vita da due anni, sarà parte di lei per sempre, cucinato a puntino, con le spezie più aromatiche e le ricette più strane, sarà ingerito da Anna, dipartito in una ventina di giorni; il problema di Anna sarà solo da dove iniziare.


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