Eventi

Al via il 400° anniversario del Conservatorio, le musiche di Donizetti al Massimo

Parte l'inaugurazione della stagione artistica del 400°anniversario del Conservatorio con le musiche perdute di Donizetti al Teatro Massimo, il 6 marzo alle 20,30. Il 4 e il 5 marzo due importanti anteprime. Sarà una Stagione ricca di concerti e iniziative.

Protagonisti docenti, allievi ed ex allievi dell’Istituto, tutti interpreti che hanno ottenuto lusinghieri consensi nazionali e internazionali. La Stagione del 400° anniversario del Conservatorio (6 marzo ore 20,30 al Teatro Massimo) si apre con un vero e proprio evento: la prima esecuzione moderna di due Cantate inedite di Gaetano Donizetti ritrovate nel 2012 presso la Biblioteca del Conservatorio: “per la partenza del march. Ugo delle Favare” e “per il natalizio di re Francesco I". Il programma del 6 marzo prevede inoltre la Sinfonia della Norma di Bellini e il Concerto per archi in memoria di Bob Kennedy di Eliodoro Sollima, compositore siciliano già direttore del Conservatorio. Come tutti del Conservatorio sono i complessi artistici: l’Orchestra sinfonica Bellini, l’Orchestra di fiati (direttore Nicola Genualdi) e il Coro (Maestro del coro Fabio Ciulla). Sul podio Loris Capister, che a Palermo insegna Composizione. I solisti sono tre ex allievi, oggi interpreti affermati: il mezzosoprano Chiara Amarù, apprezzata Angelina nella Cenerentola del Massimo dello scorso anno, Giulio Pelligra, tenore che ha sostenuto ruoli importanti nel repertorio all’italiana, e il basso Ugo Guagliardo, richiesto interprete del repertorio belcantistico.

Le due Cantate per voci e orchestra rappresentano la più corposa testimonianza della produzione di Donizetti durante il soggiorno palermitano come direttore artistico del Teatro Carolino. Le partiture sono state oggetto di studio e di attenzione da parte del musicologo statunitense Philip Gossett, celebre studioso dell’opera italiana, e del responsabile della Biblioteca Dario Lo Cicero. Se oggi sono giunte fino a noi, il merito è proprio del luogotenente Ugo delle Favare, che dispose che tutti gli spartiti di musica del Carolino afferissero al Conservatorio. Gli autori - o l’autore - dei testi sono ancora sconosciuti, ma il loro carattere encomiastico si avvale di alcune intuizioni originali. Fra queste, la presenza di tre emblematici personaggi della seconda cantata: il Genio greco, il Genio romano e il Genio normanno, chiaro riferimento al mitico legame di Palermo con il suo genius loci.

Le Anteprime

Il 4 marzo il Conservatorio ospiterà alle 21,15 un’iniziativa fortemente voluta dal presidente Gandolfo Librizzi. Si tratta di un'esperienza d'arte che unisce musica e visione. Opera degli architetti Aldo Li Bianchi e Laura Galvano, il lavoro s’ispira alla sostanza immateriale della Musica con particolare riferimento alla partitura della Follia di Alessandro Scarlatti, fondendo innovazione e tradizione nella consapevolezza del ruolo svolto da un’istituzione dedita, da 400 anni, alla formazione musicale. Durante la manifestazione ci saranno gli interventi musicali del pianista Salvatore Bonafede, del clavicembalista Basilio Timpanaro, del violinista Riccardo Porrovecchio e dell'Orchestra da Camera Salvatore Cicero, diretta da Luigi Rocca.

Domenica 5 marzo, sempre al Teatro Massimo - alle ore 19,00 - è in programma il Concerto per il XXV anniversario delle Voci Bianche del Conservatorio, un excursus di musiche dal barocco ai nostri giorni, che ripercorre la storia dell'attività delle Voci Bianche del Conservatorio, dirette da Antonio Sottile. Con loro saranno sul palco del Massimo il soprano Jessica Nuccio, Antonino Fiorino e Francesca Librizzi al pianoforte, la Fanfara dell'Arma dei Carabinieri di Sicilia, Alberto Maniaci, i musicisti delle orchestre del Teatro Bellini di Catania e del Massimo, e altri ospiti con l’Ensemble di Ottoni, diretto da Nicola Genualdi, la Balarm Sax Orchestra, diretta da Giuseppe Palma, l'Orchestra da Camera Salvatore Cicero, diretta da Luigi Rocca, l'Orchestra a Plettro, diretta da Emanuele Buzi, la Fucina dell'Arte, diretta da Marzia Manno e la voce di Gigi Borruso.


Allegati

Si parla di