Economia

Simply, vertenza chiusa: tra Palermo e provincia salvi oltre 150 posti di lavoro

Siglato l'accordo con i sindacati. Marianna Flauto, segretario della Uiltucs Sicilia: "Garantiti stipendi e maggiori tutele contrattuali". I 6 supermercati di a Palermo e quello di Bagheria passeranno ad alcune società legate al gruppo Arena a insegna Decò

Finale a lieto fine per la vertenza Simply (ex Sma): salvi tutti gli 800 dipendenti dei supermercati siciliani, ben 151 i lavoratori nel Palermitano. Siglato l’accordo coi sindacati Uiltucs Uil, Filcams Cgil e Fisascat: quasi tutti i 33 punti vendita - di cui 6 a Palermo (119 dipendenti) e uno a Bagheria (32 dipendenti) - passeranno ad alcune società legate al gruppo Arena a insegna Decò (una ventina) e alla New Fdm del gruppo Radenza a insegna Crai (14 negozi di dimensione più piccola) mantenendo le medesime condizioni contrattuali e retributive. "I punti vendita presenti su Palermo, invece, - spiega la Cgil - saranno gestiti da una nuova compartecipata al 50% dal Gruppo Arena e al 50% da L’Arcipelago".

“Si chiude positivamente una delle vertenze più delicate degli ultimi anni – commenta Marianna Flauto, segretario generale della Uiltucs Sicilia – abbiamo garantito i livelli occupazionali di tutto il personale alle medesime condizioni, compresi i 22 dipendenti di Misterbianco. Con questo accordo si sancisce l’uscita definita di Sma dalla Sicilia, situazione che aveva creato molti timori tra i mille dipendenti di cui 180 sono andati in mobilità, perché molti di loro erano alle dipendenze di questa azienda da più di 30 anni”.

Con questa operazione Decò diventa leader della Gdo in Sicilia con un progetto di espansione che nei prossimi giorni vedrà anche l’acquisizione di una parte dei negozi Cambria a insegna Spaccio alimentare. 

“Accogliamo con favore l’acquisizione dei punti vendita da parte del gruppo Arena – prosegue Flauto – un gruppo solido, che ha deciso di investire in Sicilia e rilanciare negozi che sembravano fuori mercato dal punto di vista organizzativo e soprattutto strutturale. La nuova proprietà ha assicurato un consistente piano di investimenti per ristrutturare i punti vendita della durata di circa un anno. Durante questo periodo i lavoratori saranno sostenuti dalla cassa integrazione".  

L’accordo, spiega la sindacalista, prevede l’applicazione del contratto collettivo Confcommercio, la ridefinizione dei part-time su base volontaria, l’azzeramento delle indennità di straordinario pagate a forfettario e la retribuzione delle ore di straordinario effettivamente lavorate. In caso di chiusura dei punti vendita il personale sarà mantenuto in alti punti vendita limitrofi. I lavoratori avranno solo 32 ore e non più 104 di permessi retribuiti annuali: Un piccolo sacrificio a fronte delle garanzie conquistate e della salvaguardia di tutti i posti di lavoro alle medesime condizioni contrattuali e retributive”.

"Siamo soddisfatti del risultato raggiunto, - afferma Monja Caiolo, segretario generale Filcams Cgil Palermo e Sicilia – che ha permesso di garantire 788 livelli occupazionali. Un dato non da poco, considerato l’attuale scenario della grande distribuzione alimentare in Sicilia, segnato dal fallimento del Gruppo Abate, Gicap e Cambria e con altre realtà che stanno vivendo preoccupanti difficoltà. Disagi non indifferenti, peraltro, che stanno mettendo in ginocchio i servizi esternalizzati, come la logistica. L’unico rammarico, infatti, – prosegue Caiolo – è che, nonostante gli sforzi profusi, non si sia riusciti a individuare un 'paracadute' per questi lavoratori. Ma il nostro impegno proseguirà, portando tale fenomeno all’attenzione del governo regionale".

Abbastanza soddisfatta anche Mimma Calabrò, segretario generale Fisascat Cisl Sicilia: "Tanto è stato fatto ma tanto ancora vi sarà da fare. La trattativa, infatti, continuerà al perfezionarsi della cessione dei rami di azienda allorquando necessiterà incontrarsi nuovamente visto l'impegno a sottoscrivere specifici contratti aziendali, per sostenere nella fase di start up, le quattro società che, oggi proprietà di Sma, verranno acquisite dal gruppo Arena, sempre a tutela e a garanzia dei lavoratori e dei loro diritti. Anche questa volta - conclude la sindacalista - a fronte di un altro colosso multinazionale che abbandona la rete vendita siciliana, un gruppo imprenditoriale del territorio affronta questa nuova sfida divenendo peraltro leader in Sicilia nel settore della Grande distribuzione organizzata, in virtù delle acquisizioni già operate ma anche a seguito dell'annunciata acquisizione del gruppo a marchio Spaccio Alimentare".

“Il gruppo Crai attraverso tale operazione - afferma Danilo Radenza, amministratore delegato di New Fdm alla guida di Crai Sicilia - rafforza la sua presenza in Sicilia. In soli in 3 anni ha infatti raddoppiato la sua quota di mercato soprattutto nella Sicilia orientale, confermando un trend di crescita decisamente controtendenza rispetto all’attuale crisi di mercato e confermandosi tra le realtà imprenditoriali siciliane più effervescenti ed importanti. Salvaguardare posti di lavoro che rischiavano di saltare senza alcuna prospettiva concreta ed allo stesso tempo continuare a fare impresa sul territorio così come la intendiamo assieme alla mia famiglia, vale a dire impresa ad alto valore sociale, ci riempie di orgoglio ed allo stesso ci carica di una grandissima responsabilità che diviene tuttavia meno gravosa nella misura in cui i siciliani tutti, ogni giorno, ci confermano la loro fiducia scegliendoci sempre più numerosi. Li dove grandi colossi multinazionali falliscono, realtà come Crai Sicilia - conclude Radenza – riescono a far bene e questo a dimostrazione del fatto che per sviluppare una impresa che sia vincente, oltre ai grandi sacrifici, occorre ancora tanta umanità e amore per la propria terra. Noi ce lo mettiamo tutto questo amore e considerato i risultati non possiamo fare altro che dichiararci soddisfatti".


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