Coronavirus, i gestori dei locali: "Non demonizzateci ma aiutateci a lavorare in sicurezza"
Il Silb Confcommercio Palermo, che raggruppa locali da ballo, discoteche, night e sale di intrattenimento, chiede "che i gestori siano messi nelle condizioni di operare in serenità, ma senza il carico di diretta responsabilità derivante da eventuali inosservanze delle regole da parte dei clienti"
Lavorare in sicurezza, nel rispetto delle regole ma senza oneri ritenuti "eccessivi". Il Silb Confcommercio Palermo, l’associazione che raggruppa locali da ballo, discoteche, night e sale di intrattenimento, chiede "che i gestori dei locali siano messi nelle condizioni di operare in serenità, nel pieno rispetto delle misure di sicurezza ma senza il carico di diretta responsabilità derivante da eventuali inosservanze delle regole da parte dei clienti". La categoria, a livello nazionale, chiede al Governo "di concedere un contributo a fondo perduto a tutti quegli esercizi che sono stati costretti a chiudere durante il periodo dell'emergenza sanitaria".
Il Silb di Palermo si è costituito pochi giorni fa aderendo al sistema di Confcommercio Palermo. Il nuovo presidente dell’associazione è Vincenzo Grasso, il vice presidente è Roberto Bianconi, mentre fanno parte del direttivo i consiglieri Davide Speciale, Fabio Schillaci, Liborio Durante e Vincenzo Montanelli.
D’intesa con il Silb nazionale, visto che il problema è comune in tutta Italia, l’associazione palermitana vuole sensibilizzare l’opinione pubblica sulla corretta applicazione, all’interno dei locali, dei protocolli di sicurezza. Silb Confcommercio ha già chiesto un incontro a Prefetto e Questore di Palermo per individuare ulteriori percorsi di collaborazione con le forze dell’ordine.
Grasso rilancia anche l’allarme sulla sopravvivenza economica della maggior parte dei locali. “Oltre tre mesi di chiusura hanno creato grossi problemi. Non c’era alternativa, considerata l’emergenza sanitaria ma adesso la nostra categoria chiede allo Stato forme immediate e certe di ristoro economico, le promesse non bastano più. Ci sono imprenditori che in vista della stagione estiva avevano già effettuato investimenti per nuovi locali o per adeguare quelli esistenti e adesso sono in profonda difficoltà”.