Cronaca

Tribunale, esplode un altro allarme: "Il metal detector dei tumori"

Non solo la questione sicurezza. Dal Palazzo di Giustizia arriva un altro Sos. I duemila dipendenti chiedono di conoscere i potenziali effetti dell'esposizione ai metal detector dell'ingresso: "Qualcuno s'è già ammalato"

Non solo la questione sicurezza. In Tribunale esplode un altro allarme. In particolare, i dipendenti, che sono duemila tra impiegati, cancellieri operatori, assistenti giudiziari commessi, chiedono di conoscere i potenziali effetti a lungo termine dell'esposizione ai metal detector dell'ingresso. "Ci dispiace non essere stati considerati: ma pure noi dipendenti del Palazzo di Giustizia di Palermo da tempo denunciamo carenze ma anche eccessi, che subiamo ogni giorno, nel sistema di sicurezza del Tribunale". A dirlo è stata Anna Maria Tirreno, rappresentante della segreteria Fp Cgil di Palermo, cancelliere dell'ufficio del giudice di Pace, a proposito dell'assemblea di magistrati e avvocati in corso sul problema della sicurezza al palazzo di Giustizia, dopo i fatti di Milano.

"Per si tratta di un'esposizione quotidiana continua e non sappiamo quanto questo sia collegabile a casi di tumore che stiamo riscontrando tra il personale. C'è anche il problema della salute che non va sottovalutato. Qui in tanti introduciamo panini o altri alimenti per l'ora del pranzo e abbiamo chiesto varie volte di far passare il cibo in altro modo, assieme alle chiavi e ai piccoli oggetti, per evitare contaminazioni. Ma non ce lo permettono - ha detto Anna Maria Tirreno -. Il personale, piaccia o no, passa attraverso il sistema di sicurezza, si accolla queste esposizioni e  non sa se possano esistere relazioni dirette tra i casi di tumore e le radiazioni del metal detector o se sia un fatto del tutto casuale. Noi passiamo più volte al giorno rispetto agli avvocati, che hanno udienze un paio di volte a settimana. Spesso funzionari, persone conosciute o dipendenti di alto livello vengono fatti passare direttamente. Forse sarebbe utile pensare per i dipendenti ad altre forme di controllo. Lo abbiamo chiesto varie volte durante le nostre contrattazioni sindacali. Ma un'indagine su quanto l'esposizione faccia male non è stata mai fatta".

Dall'"eccesso" del metal detector per i dipendenti alla mancanza di adeguati controlli in diversi luoghi di lavoro. "Tutto si concentra all'ingresso. Non c'è una rete di controllo ulteriore - ha aggiunto Anna Maria Tirreno -. Forse nei corridoi e negli spazi comuni si può pensare di migliorare la sicurezza introducendo filtri ulteriori. Al di là dei rischi che corrono i magistrati anche i dipendenti temono per la loro sicurezza: ieri a Milano per poco non è stato colpito anche il cancelliere che il giudice aveva al suo fianco".

Altro tema segnalato più volte è quello della sicurezza presso l'Ufficio del giudice di pace. "Manca una vigilanza all'ingresso assicurata dalla figura di un carabiniere o di un poliziotto, che funzionerebbero da deterrente per un ufficio completamente sguarnito, che ospita un pubblico di tutti i tipi - ha continuato la rappresentante della Fp Cgil di Palermo -. Il sabato all'ingresso ci sono solo un portiere e un cancelliere. Negli uffici si può introdurre chi vuole". Nei prossimi giorni Cgil, Cisl e Uil promuoveranno a livello nazionale una iniziativa unitaria in tutti i territori italiani per mettere in evidenza i problemi di sicurezza del personale. 


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