Cronaca

“Le mani dei boss sugli appalti” Sequestrati 13 milioni a imprenditori

Si tratta di società, immobili e veicoli riconducibili a impresari ritenuti vicini a Provenzano e Spera. I capi mafia avrebbero assicurato loro l'aggiudicazione di lavori e l'apertura di cantieri in territori "controllati"

Sequestro di 13 milioni di euro

Società, immobili e veicoli riconducibili per un valore di oltre 13 milioni di euro sono stati sequestrati dai militari del nucleo Polizia tributaria della guardia di finanza di Palermo e del reparto operativo dei carabinieri a imprenditori palermitani ritenuti “vicini” ad esponenti mafiosi del calibro di Bernardo Provenzano e Benedetto Spera. Secondo gli inquirenti, i boss avrebbero “assicurato agli imprenditori l'aggiudicazione di lavori e l'apertura di cantieri in territori controllati da Cosa Nostra”.

Gli imprenditori, oltre a essere sottoposti alle misure di prevenzione personale della sorveglianza speciale erano stati destinatari di provvedimento di confisca di patrimoni di derivazione illecita tra cui alcune società attive nel settore della costruzione e manutenzione di opere pubbliche. Le investigazioni hanno evidenziato l'infiltrazione degli imprenditori in settori economici strategici “mediante la gestione occulta di una nuova società fittiziamente intestata ai figli, operante nello stesso settore di quelle precedentemente confiscate”. Sotto sigillo sono andati: un'impresa di costruzioni con sede a Milazzo, 12 terreni sempre a Milazzo, 16 autoveicoli e 37 autocarri.
 


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