Cronaca

La rissa per lo sguardo di troppo a una ragazza: dimesso dall'ospedale il 19enne aggredito

Sono migliorate le condizioni del giovane colpito in testa con un bastone. Nel frattempo il tribunale della libertà ha accolto l'istanza presentata dall'avvocato di Mario Rubini, 21 anni, in carcere da oltre due settimane con l'accusa di tentato omicidio

Uno ha rischiato di non risvegliarsi più, a causa di una violenta mazzata ricevuta in testa, ed è stato dimesso dall’ospedale dopo 72 ore giudicate critiche. L’altro, dopo due settimane in cella, lascia il carcere. Così ha deciso il tribunale della libertà sull’istanza presentata dall’avvocato di Mario Rubini, 21 anni, accusato di tentato omicidio dopo aver mandato in ospedale un diciannovenne dopo una lite avvenuta agli inizi di aprile per una ragazza. Se da una parte la dinamica sembra ormai chiara, dall’altra ci sono aspetti sui quali la polizia continua a indagare.

La rissa si sarebbe svolta in due "round", il primo a Borgo Vecchio e il secondo in via Messina Marine - sotto casa della giovane - dove il diciannovenne è stato colpito con un bastone di ferro, forse il piede di un tavolo trovato tra i rifiuti. Secondo quanto ricostruito il primo contatto è avvenuto nella piazza del Borgo, dove alcuni amici si erano incontrati per sorseggiare un cocktail. Tra questi c’erano il ventunenne e la fidanzata che avrebbero incrociato lo sguardo del diciannovenne, un giovane con cui la ragazza sarebbe stata legata per un breve periodo.

In pochi attimi sarebbe scoppiata una prima lite, ma Rubini e la ragazza - per evitare rogne - si sarebbero allontanati a bordo di un’auto. Il ventunenne e il diciannovenne, per cause ancora da chiarire, si sarebbero dati appuntamento qualche ora dopo, nel cuore della notte, dopo la telefonata di un amico comune che avrebbe proposto un incontro chiarificatore per consentire ad entrambi di metterci una pietra sopra. Arrivato in via Messina Marine l’indagato sarebbe sceso dall’auto e si sarebbe trovato di fronte al "rivale" ed altre persone sbucate dal nulla.

Una sorta di agguato in cui - come poi affermato davanti al gip nel corso dell’udienza d convalida - Rubini, assistito dall'avvocato Vincenzo Pillitteri, si sarebbe difeso e nella mischia sarebbe riuscito ad assestare un colpo alla testa del diciannovenne, un unico colpo ma con effetti devastanti. Gli amici avrebbero aiutato il diciannovenne rialzarsi per poi accompagnarlo a casa. La madre del ragazzo pestato, poi sottoposto a un intervento di neurochirurgia, avrebbe contattato il 112 chiedendo l’intervento di un’ambulanza e della polizia.

In meno di 24 ore gli investigatori del commissariato Brancaccio hanno ricostruito l’accaduto e sono risaliti all’identità dell’aggressore. Resta ancora al vaglio della Procura la posizione delle altre persone che sarebbero state presenti durante l’incontro in via Messina Marine. Tra questi il familiare di uno dei ragazzi coinvolti nella rissa, che avrebbe partecipato al regolamento di conti nonostante in quel momento si trovasse ai domiciliari. Una circostanza che potrebbero costargli un’accusa per evasione.


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