Cronaca

Processo Montante, Musumeci: "Assessori di Crocetta decisi da Confindustria, nel cerchio magico pure Lumia"

Lo ha detto il ministro per la Protezione civile e per le Politiche del mare, sentito come teste dai giudici di Caltanissetta: "Fu uno degli artefici della mia sconfitta alle elezioni del 2012 per la presidenza della Regione. Avevo interesse a far saltare questo patto tra il mondo imprenditoriale da una parte e la sinistra dall'altra"

Nello Musumeci

"Antonello Montante fu uno degli artefici della mia sconfitta alle elezioni del 2012 per la presidenza della Regione. Nel senso che ha individuato e sostenuto la candidatura di Rosario Crocetta sostanzialmente in alternativa alla mia". Lo ha detto il ministro per la Protezione civile e per le Politiche del mare, Nello Musumeci, sentito oggi a Caltanissetta come teste al processo sul cosiddetto "Sistema Montante", che vede imputato l’ex presidente di Confindustria Sicilia ed esponenti di forze dell’ordine, della politica e dell’imprenditoria.

"Il dottore Montante - ha aggiunto Musumeci rispondendo alle domande del pm Davide Spina - nel primo incontro che abbiamo avuto mi disse che per combattere la mia candidatura e farla divenire soccombente si riteneva di puntare su Crocetta come candidato, perché gay dichiarato, perché il suo impegno antimafia appariva sincero, schietto, determinato e parlava di rivoluzione in una società nella quale il politico tradizionale aveva difficoltà ad attecchire".

L'ex presidente della Regione ha parlato poi del "cerchio magico" di Montante: "Una sorta di loggia dove ognuno aveva un ruolo e tutti si lavorava per mantenere saldo il controllo del potere. Nel governo Crocetta, il potere politico era curato dal senatore Lumia, perché Crocetta era una sorta di esecutore, mentre il potere economico era curato da Antonello Montante". Nel corso del contro esame, all'avvocato Giuseppe Panepinto, legale di Montante, Musumeci ha affermato che "la nomina degli assessori era sostanzialmente condivisa se non voluta da Confindustria".

Musumeci ha anche raccontato il suo primo incontro con l’ex leader di Confindustria condannato a 8 anni di carcere per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, e accesso abusivo al sistema informatico. "Mi disse cosa volevo che lui facesse per me. Io dissi nulla e che semmai poteva organizzare un incontro con i vertici della sua associazione. Avevo interesse a far saltare questo patto tra il mondo imprenditoriale da una parte e la sinistra dall’altra. Incontrare ed entrare in un dialogo con il mondo imprenditoriale per me significava aprire una pagina nuova. Mostrò disponibilità e mi fissò un altro incontro in agosto 2015 e incontrai il rappresentante dell’organizzazione. Fu un incontro più da presentazione che da confronto con l’impegno che ci saremo rivisti. Impegno che non si è poi concretizzato".

Un altro tema affrontato è quello della gestione dei rifiuti perché, ha riferito Musumeci, l'assessorato all'Energia "inevitabilmente godeva della influenza di Antonello Montante. Tra gli uomini di Montante c’era Catanzaro, che gestiva una delle discariche più importanti in Sicilia. Io da presidente della commissione regionale Antimafia l’ho sentito e interrogato più volte. Era un’influenza strutturale, non politica. Il condizionamento del 'cerchio magico' era evidente".

In questo "cerchio magico", secondo Musumeci, c'erano tra gli altri pure "la dottoressa Monterosso, segretario generale della Regione; per un certo periodo anche il presidente o commissario di Riscossione Sicilia, l’agenzia che aveva il compito di riscuotere le tasse, cioè l’avvocato Antonio Fiumefreddo; Giuseppe Antoci, ex presidente del Parco dei Nebrodi, che io ho rimosso dall'incarico". Imeddiata la replica di Antoci: "E' incredibile come Musumeci, invece di spiegare i reali motivi della mia rimozione, mi citi in un contesto per me estraneo considerato che non ho mai conosciuto, incontrato, neanche per caso, né mai sentito il tono della voce di Antonello Montante, persona, ripeto, che non ho mai conosciuto e del quale ho commentato favorevolmente, con un apposito comunicato stampa del 10 maggio 2019, la sentenza di condanna".


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