"I conti della Rap sono a rischio", botta e risposta fra azienda e sindacati
Secondo le previsioni di Fit Cisl Ambiente la Rap potrebbe perdere 15 milioni entro il 2016. Giordano: "Assurdo se fallissero anche senza ruberie". Dolce: "Nessun riscontro. Non confondiamo le crepe con le 'microfessurazioni'"
Botta e risposta tra i sindacati e la Rap sulla tenuta economica dell’azienda per scongiurarne il fallimento. Preoccupazione per la società partecipata controllata dal Comune che, secondo una “realistica previsione” di Fit Cisl Ambiente, potrebbe perdere cinque milioni di euro nel 2015 e poco più di dieci nel 2016. “La notizia della chiusura del 2015 in perdita per circa un milione e mezzo di euro - spiega Dionisio Giordano, segretario regionale della compagine sindacale - non fa altro che confermare le preoccupazioni che avevamo espresso a fine dello scorso anno”. Pronta la replica del presidente della Rap Roberto Dolce: “Non confondiamo le crepe con le ‘microfessurazioni’. Quanto affermato non trova alcun riscontro nella contabilità aziendale”.
I sindacati hanno rinnovato quanto avrebbero già denunciato l’anno scorso, “quando definimmo quantomeno anomala - spiega Giordano - l’operazione con la quale l’azienda restituì quasi 5 milioni di euro all’Amministrazione comunale, rispondendo a un’esigenza dello stesso Comune. Un’anomala restituzione a quanto pare legata, secondo le notizie circolate negli uffici della Rap, ad una improvvisa riduzione delle somme del contratto di servizio a valere, a ritroso, dal primo gennaio 2015. Abbiamo espresso formalmente - conclude Giordano - le nostre preoccupazioni anche sulla riduzione dei ricavi aziendali legati al conferimento dei rifiuti dei comuni dell’hinterland nella discarica di Bellolampo”. Ma i sindacati rilanciano: “Sarebbe veramente assurdo immaginare che la Rap senza le ‘ruberie’ degli anni passati possa finire il suo percorso con le stesse modalità della vecchia Amia, cioè con il fallimento”.