Cronaca

Poetry Slam, sfida in versi tra giovani poeti palermitani

Un pomeriggio all'insegna della poesia quello di ieri al Rutelli di Palermo che ha visto giovani studenti sfidarsi con versi propri al ritmo di performance di tre minuti ciascuna e più manches. Cinque giurati, eliminazione del voto alto e più basso e un fluire inarrestabile di emozioni, ansie, paure, rabbia trattenute e finalmente libere di esprimersi, assumere forma e consistenza. "Inusuale assistere a un duello a colpi di versi, ma se guerra deve essere che sia poetica, soltanto così non ci saranno sconfitti e la bellezza sarà l'unica vittoria”, commenta Adele Musso, Coordinatrice Palermo-Slam Italia che ha diretto la gara secondo le regole di Slam Italia. Ad aprire il contest Bruno Rullo, ideatore e coordinatore di Slam Italia, Rete Italiana di Poetry Slam, in collegamento dalla Val di Susa: “Il Poetry Slam, ideato nel 1986 negli Stati Uniti dal poeta operaio Marc Kelly Smith e diffusosi nel mondo, non è un genere poetico ma un nuovo modo di proporre poesia, performativa, in cui i poeti si confrontano non solo con la voce ma anche con il corpo, stando insieme e condividendo la loro intimità poetica. Slam Italia è ormai una realtà consolidata che richiama giovani e non da ogni parte di Italia con adesione di numerosi poeti e una partecipazione numerosa del pubblico”

Sul podio, in ordine, Stefania Grasso, Francesco Sciortino e Giacomo Patellaro. La vincitrice potrà partecipare alla finale del campionato nazionale di Poetry Slam Italia che si terrà prossimamente a Milano. A fine gara è stata consegnata a ognuno dei giovani partecipanti una piccola ape furibonda dipinta da Adele Musso, con pensieri della poetessa Alda Merini a cui è stata intitolata questa edizione del Poetry. Hanno partecipato al contest gli studenti Gaetano Ragona, Gabriela Beatrice Sorlea, Francesco Lampasi, Chiara Delle Noci, Alissa Cassano, Giorgia D’Agostino, Noemi Licciardi, Alessia Calascibetta, Emilia Farinella Andrea La Torre Andrea e le docenti Virna Chessari, Gabriella Sardo e Antonella Diliberto.


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