Cronaca

Collettivo femminista contro l'assessore Razza: "Ieri spalmavi i morti, oggi ti scandalizzano gli aborti"

Iniziativa del Collettivo Medusa: "Il tasso di obiezione di coscienza tra i ginecologi in Sicilia sfiora l’83%, in diversi comuni arriva al 100%. In tutta la Regione sono solo 12 i punti in cui è possibile abortire. Affermare che in Sicilia non vi sia una situazione emergenziale è da folli"

"Ieri spalmavi i morti, oggi ti scandalizzano gli aborti". E' quanto si legge nello striscione comparso nell notte all'esterno dell’assessorato alla Salute della Regione, in piazza Ziino. L'iniziativa è delle studentesse del neonato Collettivo Medusa che rispondono così all'assessore Razza, per il quale "in Sicilia non esistono situazioni molto diverse dalle altre regioni italiane".

Le studentesse ribattono: "Il tasso di obiezione di coscienza tra i ginecologi in Sicilia sfiora l’83%, in diversi comuni arriva al 100%. In tutta la Regione sono solo 12 i punti in cui è possibile abortire. Affermare che in Sicilia non vi sia una situazione emergenziale è da folli, ed è assolutamente funzionale a non muovere un dito per cambiare la situazione". 

"Le dichiarazioni dell’assessore non terminano qui. Razza - riportano le studentesse - ha anche espresso un giudizio morale sull’aborto: 'Detto questo penso che ogni aborto che non sia dettato da ragioni di salute è una sconfitta per la comunità'". Parole che vengono definite "inaccettabili" dal collettivo Medusa: "La vera sconfitta per la comunità è che un assessore alla Salute, invece di pensare a garantire un servizio sanitario alle cittadine, pensa di dover dispensare giudizi morali sui nostri corpi e sulle nostre scelte. Ma con quale coraggio poi? Ricordiamo che qualche mese fa Razza era stato costretto a dimettersi perché diceva al telefono di voler 'spalmare i morti' per evitare la zona rossa. L’assessore Razza ci concede il perdono morale solo in casi di salute; forse dimentica che in Sicilia i tassi di disoccupazione femminile sono i più alti d’Europa, forse dimentica che l’accesso alla contraccezione – che dovrebbe essere gratuita secondo la legge 194 – è un diritto di pochi, per non parlare dell’educazione sessuale inesistente nelle scuole. La dichiarazione di Razza è l’ennesimo esempio di un sistema patriarcale arroccato nei palazzi del potere, che ci relega a una maternità forzata e che pensa di poter imporre scelte sui nostri corpi. Lo avevamo già individuato come nemico dei siciliani, ora lo decretiamo nemico delle donne".


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