Cronaca

Trent’anni fa l’omicidio Chinnici Cancellieri in via Pipitone Federico

Si ricorda oggi la strage del padre di quello che sarebbe diventato famoso come il "pool antimafia", la squadra di magistrati che aggredì il potere oscuro di Cosa nostra. In quell'eccidio morirono, oltre a Chinnici, il maresciallo Mario Trapassi, l'appuntato Salvatore Bartolotta, e Stefano Li Sacchi, portiere dello stabile dove viveva il giudice

La strage di via Pipitone Federico

Trent'anni fa la mafia uccideva con un'autobomba in via Pipitone Federico il giudice Rocco Chinnici, padre di quello che sarebbe diventato famoso come il "pool antimafia", la squadra di magistrati che aggredì il potere oscuro di Cosa nostra. In quell'eccidio morirono, oltre a Chinnici, il maresciallo Mario Trapassi, l'appuntato Salvatore Bartolotta, e Stefano Li Sacchi, portiere dello stabile dove viveva il giudice. A ricordare il sacrificio di Rocco Chinnici, stamattina il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri che ha desposto una corona di fiori sul luogo dell'attentato: "Oggi - ha dichiarato - ricordiamo una persona che ha sacrificato la propria vita coscientemente. Sapeva il rischio a cui andava incontro, e aveva chiarissimo il pericolo a cui si esponeva. Chinnici è un uomo che ha dato tutta la sua vita per il Paese, ma non l'ha data invano - ha proseguito il ministro -. Perché la sua morte ha segnato un momento importante, ed ha lasciato una professionalità e un modo di contrastare la mafia che è stato molto utile negli anni successivi. Ricordiamo un eroe, perché tale è, con gratitudine".

A seguire la chiesa di San Giacomo dei militari, all'interno della Caserma "Carlo Alberto Dalla Chiesa" sede del Comando Legione dei Carabinieri sarà celebrata una messa in memoria delle vittime. Quindi, dopo la messa, l'attrice Pamela Villoresi leggerà alcuni brani tratti da un ricordo di Paolo Borsellino nel volumetto "L'illegalità protetta" al collega e amico Rocco e dal recente libro "Così non si può vivere. Rocco Chinnici: la storia mai raccontata del giudice che sfidò gli intoccabili", dei giornalisti siciliani Fabio De Pasquale ed Eleonora Iannelli, con la prefazione del presidente del Senato, Pietro Grasso (Castelvecchi editore di Roma). Al termine, un concerto della fanfara dei carabinieri.

COMMENTI. "Con l'uccisione di Rocco Chinnici - scrive il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano - la mafia si proponeva di decapitare l'Ufficio istruzione del Tribunale di Palermo, che sotto la sua direzione stava iniziando ad affrontare unitariamente quel fenomeno criminale, cogliendo rapporti e collegamenti che condussero in seguito ad individuare autori e cause di efferati delitti rimasti fino allora impuniti e di comprendere la complessa realtà di 'cosa nostra'". In un messaggio alla signora Caterina Chinnici e ai famigliari delle vittime, il Capo dello Stato aggiunge: "Consapevole dell'altissimo rischio personale connesso al rigoroso impegno nella lotta alla criminalità organizzata, seppe trasmettere le sue intuizioni ai collaboratori, che ne raccolsero il testimone. Il metodo investigativo indicato da Rocco Chinnici -sottolinea ancora il Capo dello Stato- si è poi rivelato efficace strumento di contrasto alla criminalità organizzata e ha consentito di raccogliere successi insperati nella lotta alle associazioni mafiose. Nel ricordo della tensione morale che ha connotato l'attività di suo padre, sono vicino a lei, ai suoi fratelli e ai famigliari delle altre vittime della strage''.


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