Diede fuoco e uccise clochard per gelosia, pm chiedono l’ergastolo per il benzinaio
Questa la pena richiesta dai magistrati al gup nel corso dell'udienza in cui Giuseppe Pecoraro è imputato per l'omicidio volontario di Marcello Cimino avvenuto a marzo 2017. Chiesti due milioni di risarcimento per figlie, sorelle e parti civili
Chiesto il carcere a vita per Giuseppe Pecoraro, accusato dell’omicidio Marcello Cimino, il clochard bruciato vivo mentre dormiva nel marzo 2017. E’ questa la proposta di pena avanzata dai pm Alfredo Gagliardi e Maria Forti al gup Maria Cristina Sala, cui si aggiungerebbe un anno di casa lavoro. Le parti civili, le due figlie e le sorelle hanno avanzato una richiesta di risarcimento danni pari a 2 milioni di euro.
Clochard bruciato vivo per "motivi passionali" | VIDEO
L’episodio risale alla notte del 10 marzo. Pecoraro si era convinto che Cimino (nella foto) "insidiasse" a suo dire la compagna. Quella sera l’imputato, che oggi non era presente in aula, è andato a recuperare un secchio e ad acquistare della benzina. Poi ha raggiunto il senzatetto sotto i portici della mensa dei poveri dei frati cappuccini, in via dei Cipressi, lo ha cosparso con il liquido infiammabile e gli ha dato fuoco. Un omicidio ripreso dalle telecamere di sicurezza della struttura. Poche ore dopo l’arresto eseguito dalla Squadra Mobile e la confessione del benzinaio.